Architettura sostenibile: le origini nell'antichità

[fa icon="calendar"] 27-mag-2010 22.38.02 / di Alessio Pesenti

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Premetto: non sono Architetto, ma nutro grande rispetto e ammirazione per coloro che professano questa antica arte. Ho deciso di aprire una categoria nuova sul nostro blog dedicata a questa nobile professione dove raccogliere le esperienze, i contributi dei grandi e di coloro che la professano quotidianamente . Aprire così una "piazza" dove, citando Vitruvio, "le discipline siano collegate e comunichino fra loro".

Per iniziare voglio presentarvi questo bellissimo saggio di Franca Bossalino che spero un giorno di poter incontrare, magari invitandola a un nostro convegno!

Se nel XX secolo il ‘De Architectura’ di Vitruvio è stato un campo fecondo in cui raccogliere e seminare solo per gli archeologi, i linguisti e gli storici, nel XXI secolo potrà esserlo anche per le nuove generazioni di architetti che dovranno coltivare, innanzi tutto, l’intelligenza del mondo che li circonda, dovranno avere il senso dell’unità di tutte le cose, comprendere la loro ‘implicazione’ nella totalità di cui sono parte, connettere tutti gli aspetti, sviluppare attitudini e abilità nuove necessarie per essere in grado di affrontare le grandi sfide ecologiche del nostro tempo.

  E’ proprio su questo sfondo che il De Architectura riemerge come sorgente di ispirazione per una nuova architettura: “ecologicamente orientata, più sensibile al luogo che alla realizzazione di un pensiero astratto, più legata alla vita quotidiana che all’oggetto razionale del suo studio: un’Architettura la cui finalità è ‘abitare’ la terra” (Ivano Spano). Gli architetti debbono leggere il ‘De Architectura’ per ri-cominciare ad amare la terra e comprendere il senso profondo della loro arte.

[Franca Bossalino in "Diar Ambiente"]

<Nella scienza dell’architetto confluiscono più discipline e varie cognizioni… nasce dalla pratica e dalla teoria… Gli architetti che si sono sforzati di conseguire l’abilità pratica senza possedere un’educazione teorica, non sono riusciti ad ottenere un riconoscimento all’altezza delle loro fatiche; quelli che, invece, si sono affidati alla sola teoria e ai libri mi sembra che abbiano realizzato non la cosa ma la sua ombra… …[L’architetto] dovrà avere talento ed essere docile alla disciplina, infatti, né il talento senza disciplina può generare il perfetto artefice né la disciplina senza talento. E così come sarà versato nelle lettere, esperto nel disegno, erudito nella geometria, allo stesso modo conoscerà la storia, ascolterà attentamente i filosofi, saprà di musica, non ignorerà la medicina, avrà nozioni di giurisprudenza, conoscerà l’astrologia e leggi del cielo. …Poiché questo studio è così vasto, abbellito e arricchito da molteplici e diversi insegnamenti, penso che non possano a pieno diritto professarsi architetti se non quelli che hanno raggiunto la sommità del tempio dell’architettura salendo, fin da giovani, i gradini costituiti da queste discipline, nutrendosi dalla conoscenza di molte scienze e arti… …tutte le discipline sono collegate e comunicano fra loro; il sapere, infatti, si compone di molte conoscenze, come un unico corpo delle sue parti.>

[Vitruvio - De Architectura]

leggi tutto il saggio di Franca Bossalino

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Topics: Notizie

Alessio Pesenti

Written by Alessio Pesenti

Responsabile Marketing di Nord Zinc. Con attive collaborazioni con diversi atenei italiani,vengo spesso chiamato a tenere testimonianze dell’esperienza Nord Zinc in ambito “Green Economy” e di nuove tecnologie per la protezione dell’acciaio. Il mio credo "la progettazione condivisa".

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