Il 1 luglio 2009 sono entrate in vigore le nuove Norme Tecniche per le Costruzione NTC del febbraio 2008.
Le nuove disposizioni mettono in primo piano la vita nominale di un edificio: per quanti anni la struttura, purché soggetta a manutenzione ordinaria, deve poter essere usata per lo scopo al quale è destinata?
Sono 3 le tipologie di destinazione d'uso con relativa "vita nominale": superiore a 10 anni (opere provvisorie), superiore a 50 anni (opere ordinarie, es. : edifici di dimensioni contenute e normale importanza) ed oltre i 100 anni (opere infrastrutturali di grandi dimensioni o di importanza strategica).
Questo dato, da evidenziare nella documentazione di progetto, sarà la guida di tutte le scelte tecnologiche, tecnologie anticorrosive in primis.
Al di là dell'aspetto fruibilità, la scelta della protezione anticorrosiva deve fornire una valenza in termini di durabilità. Cosa significa manutenzioni ordinarie nel periodo di vita utile? Quante dovrebbero essere? Se puntiamo alla sostenibilità non possiamo che attuare scelte tecniche che offrono durabilità elevate e quindi il minor numero di interventi manutentivi possibili.
Recenti studi confermano il grande impatto economico della mancata fruibilità di strutture in acciaio sottoposte a manutenzione: 5% del PIL di un paese occidentale !!! (Corrosion costs and preventative strategies in USA - Virmani, US Federal Higway). Pensate che risorse buttate al vento!
Siamo quindi chiamati a scegliere cicli anticorrosivi con durabilità elevata in modo da coprire i 50-100 anni di vita utile con meno interventi manutentivi possibili.
Per l'acciaio la tecnica migliore è la zincatura a caldo abbinata alla verniciatura: le durabilità vanno dai 15 agli 80 anni a seconda delle Classi di corrosività ambientale.
Saper scegliere il ciclo anticorrosivo giusto è fondamentale e oggi eticamente dovuto: per l'uomo, per l'ambiente.