Predisposizioni per la zincatura di carpenteria metallica

[fa icon="calendar"] 11-apr-2012 10.34.43 / di Alessio Pesenti

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In questo articolo illustriamo alcuni accorgimenti costruttivi dedicati ai manufatti realizzati in carpenteria metallica, da sottoporre a zincatura a caldo e verniciatura a polvere.

La corretta funzionalità dei cicli anticorrosivi per manufatti in carpenteria metallica, è certamente condizionata dalle modalità costruttive del manufatto.

Il ciclo di zincatura a caldo avviene per immersione e permette di realizzare uno strato di lega protettiva sia sulle parti esterne dei manufatti, sia su quelle interne a sui tubi o scatolati, non raggiungibili con la verniciatura.

 

fig. 1

 

Può capitare che a volte la tipologia costruttiva possa generare inconsapevolmente delle “trappole” di corrosione. Una delle più frequenti trappole cui si può incorrere, è rappresentata dall’intercapedine che permane fra 2 profili accoppiati, come ad esempio piatto-piatto che si sovrappongono o “abbellimenti” calzati su laminato (fig. 1).

Sembra impossibile, ma fra i due pezzi rimane uno spazio impercettibile in cui le soluzioni liquide a base di acqua (come ad esempio gli acidi di decapaggio utilizzati per pulire le superfici prima della zincatura) possono riuscire a penetrare. I liquidi più densi, come ad esempio lo zinco (7,2 volte più denso dell’acqua), non riescono invece a penetrare e quindi non realizzano la lega protettiva sulle superfici dell’intercapedine.

 

fig. 2

 

Questo genera un rivestimento discontinuo nella zona di intercapedine. L’area, in occasione di condensa o di pioggia, viene irrimediabilmente attaccata dalla corrosione, che in poco tempo si manifesta con sgradevoli percolamenti dai pertugi rimasti (fig. 2), i quali vanno ad inficiare l’estetica e l’integrità del manufatto (fig. 3).

 

fig. 3

 

Per evitare l’insorgere di questa problematica, è necessario che il bordo degli accoppiamenti venga saldato in modo continuo su tutto il perimetro, in modo da sigillare l’intercapedine. In particolare, gli “abbellimenti” come le borchie devono essere saldate in modo continuo su entrambi i lati (fig. 4).

 

fig. 4

 

E’ bene ricordare che la superficie dei manufatti che si può sigillare non deve superare i 100cm2, in quanto con dimensioni superiori si potrebbe incappare in pericolose esplosioni (potete contattare i consulenti Nord Zinc per avere ulteriori informazioni).

Lo stesso problema si manifesta in caso di verniciatura , che questa avvenga a liquido e a polvere non cambia la situazione. La vernice non protegge e non sigilla l’intercapedine innescando il problema esposto.

 

fig. 5

 

Nella verniciatura a polvere, il problema è ulteriormente aggravato dall’impossibilità di eliminare i liquidi all’interno dell’intercapedine; questi, evaporando durante la cottura, spostano la vernice impedendo la corretta formazione del film verniciante, generando purtroppo effetti estetici decisamente sgradevoli (fig. 5 e 6).

 

fig. 6

 

 

Scarica la Guida alla predispoizione per 

Topics: Tecnica, Zincatura a Caldo, Zincatura a freddo

Alessio Pesenti

Written by Alessio Pesenti

Responsabile Marketing di Nord Zinc. Con attive collaborazioni con diversi atenei italiani,vengo spesso chiamato a tenere testimonianze dell’esperienza Nord Zinc in ambito “Green Economy” e di nuove tecnologie per la protezione dell’acciaio. Il mio credo "la progettazione condivisa".

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