Per battere la corrosione non basta scegliere un buon ciclo di protezione. Scopriamo i punti critici e le soluzioni.
Tutti i cicli protettivi hanno dei limiti fisiologici che devono essere tenuti in debita considerazione, primo fra tutti la superficie e la conformazione del manufatto metallico.
La forma di una struttura e la sua composizione può fortemente influire sulla predisposizione alla corrosione, di conseguenza le strutture devono essere progettate in modo da non favorire “trappole di corrosione”, cioè punti da cui la corrosione possa iniziare a diffondersi. Quali sono le trappole principali? Innanzi tutto dipende dalla corrosività ambientale del sito di installazione: operare in contesti con più o meno inquinamenti e agenti aggressivi richiedono accortezze diverse.
Fra le più frequenti e pericolose evidenzierei gli spigoli, le zone di accoppiamento e i ristagni di acqua. Vediamoli:
Spigoli
Se vi guardate attorno noterete che il 99% delle strutture metalliche presentano ruggine a partire dagli spigoli dei profili.
Accoppiamenti
Non di rado si vedono percolamenti di ruggine dalle zone di accoppiamento di profili metallici (recentemente li ho visti nel nuovo stadio della Juventus, nei tralicci della copertura), anche nel giro di pochi mesi dalla messa in servizio.
Ristagni
L’acqua, la rugiada e le sostanze che trascinano si depositano in zone senza drenaggio, risultato: un rapido consumo del sistema protettivo antiruggine.
Ma ce ne sono molti altri, meno noti, meno invasivi, ma che sottovalutati possono minare l’integrità della vostra struttura.
Cosa fare? Fin dalle prime fasi di progettazione rivolgersi a esperti di sistemi anticorrosivi!
E noi di Nord Zinc siamo qui, al vostro servizio!