In seguito agli aggiornamenti da parte dell'AIRC riguardo agli scarichi sui motori diesel, Nord Zinc aggiorna il suo parco macchine con l'adozione di nuove misure di sicurezza, in linea con le più recenti classificazioni. Lo scorso giugno 2012 infatti l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha definito gli scarichi dei motori diesel come materiale cancerogeno per l'uomo di Gruppo 1. In vista di queste considerazioni e dei rischi ad esse connessi, l'azienda ha consolidato le attuali soluzione tecniche praticabili secondo i principi di cautela e ragionevolezza. Per una prima valutazione dell'esposizione dei lavoratori ai rischi, Nord Zinc ha considerato i seguenti parametri: le tipologie e l'efficienza dei motori, i sistemi di controllo degli scarichi, le caratteristiche dei carburanti e i loro consumi annui, il grado di confinamento dei luoghi, i tempi e i modi di lavoro. Dall'analisi è emerso che l'esposizione dei lavoratori agli scarichi diesel è principalmente dovuta all'utilizzo di carrelli elevatori presso i reparti produttivi. Come ben noto, le migliori tecnologie propulsive a basse emissioni sono associate ai veicoli con alimentazione elettrica o alimentati a metano. Viste le valutazioni già effettuate in passato, l'impiego di carrelli elettrici risulta incompatibile con l'esigenze produttive di Nord Zinc, in termini di potenza, portata, autonomia operativa e tempistiche di ricarica. Per queste ragioni, l'azienda ha optato per la miglior soluzione possibile, che consiste nella scelta di carrelli alimentati a metano con prestazioni equivalenti alle attuali macchine operatrici alimentate a gasolio. Pur mantenendo un motore endotermico classico, i nuovi carrelli hanno emissioni a ridotto impatto ambientale: 50% in meno di monossido di carbonio, 80% in meno di idrocarburi, 70% in meno di ossido d'azoto e 98% in meno di particolato e fuliggine. Queste caratteristiche rendono le nuove macchine adatte ad operare all'interno dei reparti di lavoro, eliminando i rischi legati a quelle precedenti. Inoltre, ad oggi si può affermare con certezza che le emissioni da gas di scarico di motori alimentati a gas metano non sono classificate come cancerogene da alcun ente di competenza. Con le nuove misure di rinnovamento del parco macchine, che hanno previsto l'installazione della centrale di compressione del metano e la stazione di rifornimento insieme all'acquisto di 7 nuovi carrelli, Nord Zinc ha eliminato l'insorgenza di qualsiasi rischio legato alle nuove classificazioni dei gas di scarico di motori diesel, con il criterio di sicurezza ambientale e lavorativa come priorità assoluta, nonché migliorato la propria sostenibilità ambientale. Il sito produttivo Nord Zinc, registrato EMAS, diventa ulteriormente sinonimo di sviluppo eco-sostenibile. Se credete nell'eco-sostenibilità, scegliete partner che condividono i vostri stessi valori.
La zincatura a caldo aggiornata alla EN 1090 entrata in vigore dal 1 luglio 2014 1. Di cosa parla la normativa La EN 1090 è una norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tale applicazione, volontaria già dal 1 dicembre 2010, diviene dunque obbligatoria dal 1 luglio 2014. 2. Le novità della normativa La norma introduce importanti novità, in particolare negli ambiti di progettazione, fornitura delle informazioni e durabilità dei trattamenti. Tali tematiche hanno generato nei confronti di colui che realizza i trattamenti varie richieste da parte degli operatori riguardo: certificazione EN 1090 sulla zincatura, sottoscrizione di impegni a soddisfare la EN1090, dichiarazione di conformità al cap. 10 della EN1090, presa in carico della preparazione superficiale ed altre eventuali. 3. I trattamenti superficiali Per questa ragione, di seguito, alcune importanti precisazioni, volte ad approfondire il capitolo 10 della normativa EN 1090, che specifica l'argomento “trattamenti superficiali”. Il primo punto, 10.1 Generalità , chiarisce immediatamente lo scopo del paragrafo stesso: “Il presente paragrafo specifica i requisiti per realizzare superfici in acciaio con imperfezioni, incluse le saldature e le superfici fabbricate, adatte per l’applicazione di vernici e prodotti affini” Da qui emerge quindi che si tratta di una guida per “realizzare” i manufatti con una specifica superficie, trattasi dunque di una questione legata a tipologia costruttiva e finitura “meccanica”. Questa precisazione è ulteriormente ribadita subito dopo: “Il presente punto NON riguarda i requisiti dettagliati per i sistemi di protezione contro la corrosione.” 4. Preparazione Il punto 10.2 Preparazione di substrati di acciaio per vernici e prodotti correlati e i punti successivi elencano le caratteristiche progettuali e costruttive da integrare nella realizzazione dei manufatti da sottoporre a trattamento. Tali caratteristiche devono essere integrate dal progettista e dal realizzatore del manufatto (il carpentiere) e presuppongono una serie di doveri da parte dello zincatore e del verniciatore. 5. EN 1090 i doveri per lo zincatore Per la zincatura, gli obblighi consistono nei seguenti punti: Rilasciare la Dichiarazione di conformità alla UNI EN ISO 1461, norma che regola la zincatura a caldo. Indicare il tipo di bagno di zinco utilizzato (classe): ricordiamo che solo il bagno in classe 1 secondo EUR 24286 EN permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC) , mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Gli oneri introdotti da questa nuova regolamentazione divengono un vero e proprio valore aggiunto nella selezione del partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi, che si configura come una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. 6. La zincatura a caldo Con l'entrata in vigore della EN1090, divengono cogenti le nuove richieste relative al trattamento di zincatura a caldo. In particolare, nell'ambito di materiale strutturale, l'allegato F 1090-2 della normativa evidenzia la necessità di verificare la tipologia del bagno di zinco con cui viene eseguita la zincatura a caldo, in modo da evitare l'infragilimento strutturale del manufatto trattato. 7. Casistiche di infragilimento Vi sono diverse casistiche di infrangilimento che differiscono per gravità. Nei casi più evidenti, in cui l'infragilimento è immediatamente visibile, come dimostrano le prime due immagini, è possibile ravvisare il danno senza particolari verifiche. Tuttavia, esistono tipi di infrangilimento latente da associare a situazioni molto pericolose, poiché le fessure o crepe potrebbero non essere visibili a occhio nudo. Si tratta di vere e proprie rotture che si verificano quando il manufatto è sottoposto a sforzo, che si manifestano attraverso microfessurazioni visibili al microscopio (FIG. 4-1, 2, 3, 4) La zincatura a caldo di immersione in bagno di zinco classe 1 secondo la linea guida EUR 24286 EN permette di evitare tali rischi, estinguendo le problematiche legate al processo di infrangilimento. Tale trattamento deve essere richiesto e verificato secondo le linee guida per la zincatura a caldo di manufatti in carpenteria metallica destinati a uso strutturale, pubblicate nel 2010. Il bagno di zinco classe 1 è l'unico trattamento che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura solitamente finalizzate all'esclusione dei rischi della fessurazione assistita (LMAC); al contrario dei bagni di classe 2 e 3 che invece le rendono obbligatorie. Oltre alla tipologia di bagno, la EUR 24286 EN descrive i tempi e i metodi che evitano il fenomeno dell'infragilimento, associati ad accorgimenti che richiedono allo zincatore un'impiantistica adeguata e una specifica preparazione tecnica. 8. Il bagno di zinco Diviene quindi necessario che il committente, insieme alla normativa UNI EN ISO 1461 che regola la zincatura a caldo, richieda anche l'esecuzione in bagno di zinco classe 1, conforme alla EUR 24286 EN. Si ricorda che, oltre alle travi, nei manufatti destinati ad utilizzo di tipo strutturale rientrano anche i parapetti. Si evidenzia inoltre che, per quanto concerne il mercato tedesco, la linea guida EUR 24286 EN è la base su cui è stato redatto il protocollo tedesco DASt. Dunque, in seguito all'entrata in vigore delle linee guida EN 1090 e al relativo richiamo della EUR 24286 EN, il protocollo viene automaticamente superato dalla certificazione CE del manufatto. Nel settore della zincatura, le tipologie degli impianti dipendono dai mercati finali. Ne consegue che non tutti gli impianti hanno implementato il bagno di zinco di classe 1. Grazie alla zincatura SIGILLO VERDE®, già dal 2010 Nord Zinc propone un trattamento in linea con la UNI EN ISO 1461 in bagno di zinco classe 1 secondo la EUR 24286 EN e mette a disposizione i propri tecnici per qualsiasi chiarimento o informazione.
Da sempre, il territorio italiano è soggetto ad eventi sismici dagli effetti catastrofici, soprattutto negli ultimi decenni, segnati da terremoti, frane e alluvioni, che hanno lasciato molte famiglie senza tetto. Recentemente la responsabilità di tali avvenimenti viene imputata sempre più all’opera dell’uomo che a quella della natura, specialmente in seguito ai progressi burocratico-tecnologici resi obbligatori in campo edile. Edificare in Italia oggi significa dunque provvedere a tali esigenze con particolare cura, sia in termini di sicurezza che di responsabilità. Tra le priorità di quest'ottica, sul costruito si rende necessaria un’azione di intervento di messa in sicurezza, che coinvolge soprattutto l’acciaio. L’impiego di controventature in acciaio è molto efficace per rinforzare gli edifici in muratura e in cemento armato contro gli eventi sismici. Questa tecnica si basa sull’utilizzo di pareti di taglio reticolate che assolvono un duplice compito: incrementare notevolmente la resistenza della struttura alle sollecitazioni orizzontali e ridistribuire la rigidezza interna in modo da ridurre al minimo le pericolose vibrazioni torsionali causate dal sisma. Interventi di questo tipo possono essere eseguiti senza il bisogno di sospendere le attività o i servizi svolti dall’edificio in questione. E’ il caso dell'intervento illustrato nelle fotografie, che documentano un classico capannone industriale operativo, messo in sicurezza attraverso un intervento di adeguamento antisismico realizzato in acciaio. L'intera struttura è stata protetta dalla corrosione mediante zincatura a caldo SIGILLO VERDE® che, oltre alle sue caratteristiche di comprovata eco-sostenibilità, assicura la completa conservazione delle caratteristiche meccaniche di acciaio e delle saldature, azioni fondamentali per un intervento di messa in sicurezza. La zincatura è realizzata in base alla UNI EN ISO 1461 attraverso un bagno di zinco in classe 1 secondo EUR 24286 EN: l’unica classe che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC), mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Per saperne di più sull’impiego dell’acciaio all’interno di interventi antisismici vi invitiamo a consultare i tecnici di Fondazione Promozione Acciaio, di cui Nord Zinc è attivo socio.
Il prossimo 1 luglio 2014 entra in vigore la UNI EN 1090 “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio”, norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tutti i produttori di strutture in acciaio (travi, colonne, arcarecci ma anche parapetti), che sono già tenuti obbligatoriamente al rispetto degli specifici requisiti previsti per il comparto degli acciai per carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), dovranno prevedere, per i propri prodotti e stabilimenti produttivi, anche l'implementazione della Marcatura CE secondo EN 1090-1. Lasciamo agli esperti approfondire gli aspetti di carattere progettuale e realizzativo, mentre riteniamo opportuno evidenziare come questa norma interagisca con i trattamenti anticorrosivi in particolare la zincatura a caldo e la verniciatura. Innanzi tutto la progettazione deve evitare la presenza di trappole di corrosività: è consigliabile consultare un esperto di protezione già dalle prime fasi progettuali, specie se si tratta di manufatti mai realizzati precedentemente o di particolare complessità. Un’importante novità è rappresentata dal concetto di durabilità: il progettista e il produttore sono ora responsabilizzati in merito alla identificazione della classe di corrosività ambientale in cui il manufatto andrà installato, e al grado di preparazione superficiale (steel preparation) a cui il manufatto dovrà essere sottoposto, da parte del carpentiere, prima di essere conferito alla successiva fase di applicazione del ciclo anticorrosivo. Il cartellino di marcatura CE prevede la dichiarazione del grado di preparazione della superficie e il tipo di trattamento a cui è stato sottoposto il manufatto per assicurare la durabilità prevista. A seguire, la EN 1090 parte 2 evidenzia la necessità che il produttore del manufatto fornisca una serie di informazioni in merito alla movimentazione, allo stoccaggio dei manufatti trattati e le indicazioni in merito ai metodi di ripristino di aree danneggiate, tutte informazioni che già da tempo trovate normalmente nei nostri manuali di uso e manutenzione. Infine, particolare molto importante, l’allegato F della EN 1090-2 evidenzia la necessità di verificare la tipologia di bagno di zinco in cui viene eseguita la zincatura a caldo al fine di evitare l’infragilimento strutturale del manufatto. L’unico bagno in grado di evitare infragilimenti, che di norma non richiede controlli non distruttivi post zincatura, è il bagno in Classe 1 secondo la EUR 24286 EN, implementato nell’impianto Nord Zinc ormai da diversi anni. Richiedere una dichiarazione in merito alla natura del bagno di zinco diviene fondamentale per assicurare la corretta realizzazione del manufatto. Con questa nuova regolamentazione scegliere il partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi diviene una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. Nord Zinc è a disposizione di tutti i professionisti, certa che la progettazione condivisa rappresenta l’unica via all’eccellenza.
Alla fine dell'anno 2013 è stato inaugurato a Ferrara Erbognone (PV) il Green Data Center di Eni, la struttura che ospiterà i sistemi IT della nota impresa energetica, ottimizzando i costi e riducendo le emissioni di CO2 di 335.000 tonnellate annue. Il nuovo centro è già protagonista di record, posizionandosi tra i primi in Europa per tipologia e dimensione e conquistando il titolo di primo centro al mondo per efficienza energetica. Secondo recenti stime, i consumi dell'informatica e delle telecomunicazioni raggiungono il 2% dei consumi energetici totali e la parte preponderante di questa percentuale è costituita dai data center e dalle centrali per gli operatori delle telecomunicazioni. Quando si ha a cuore l'efficienza energetica, in un'ottica di sostenibilità a lungo termine, è indispensabile mantenere tale coerenza etica anche attraverso la progettazione specifica di un edificio e, conseguentemente, preoccupandosi che tutti gli elementi che compongono un data center siano scelti in maniera integrata. Questo significa selezionare minuziosamente tutti i partner coinvolti nella realizzazione dell'impianto: Nord Zinc è stata scelta per realizzare parte delle strutture grazie alla compatibilità riscontrata in termini di etica ambientale e alla qualità delle lavorazioni. La struttura fisica dell'impianto si sviluppa all'interno di un'area di 100.000 metri quadrati, interamente consacrata a due pensieri preponderanti: garantire un'efficace protezione in termini di sicurezza architettonica e, allo stesso tempo, assicurare una valenza di sostenibilità ambientale, coniugata con delle linee estetiche ponderate per un'infrastruttura tecnica. In cima alle priorità, l'obiettivo di un elevatissimo livello di affidabilità dell'impianto: 6000 tonnellate di ferro per il lavoro complessivo, con il minimo impatto ambientale e paesaggistico sulla scelta del ciclo di vita dei materiali. Tra le idee più innovative del centro, il free-cooling diretto, un sistema che utilizza direttamente l'aria esterna per raffreddare gli impianti informatici, mantenendo il più a lungo possibile inutilizzati i sistemi di condizionamento forzato. Per la realizzazione di quest'organo innovativo e sofisticato, Nord Zinc ha applicato il trattamento anticorrosivo SIGILLO VERDE® su tutte le strutture metalliche che compongono l'impianto di raffreddamento. Le decisioni riguardanti i materiali e le lavorazioni sono dunque il risultato di un approccio di tipo olistico, che considera ogni singolo componente del Data Center come parte organica di una più ampia macchina industriale, con un fortissimo orientamento al risparmio energetico. La competenza e la qualità delle lavorazioni Nord Zinc rientrano in questa visione, conciliando istanze di sostenibilità e risparmio energetico con strutture edili resistenti ed affidabili nel lungo periodo.
MOTTAINAI è una espressione che in giapponese significa: che spreco, che peccato sprecare! E' stata adottata dal premio Nobel per la Pace Wangari Maathai come slogan per la tutela dell'ambiente, perché riassume i concetti di ridurre, riutilizzare, riciclare e riparare. Negli ultimi decenni molto si è fatto per la sostenibilità dello sviluppo e del recupero: il riciclo di carta, vetro, plastica e metallo hanno raggiunto oggi un elevato livello di reimpiego grazie a una diffusa istruzione sui cicli di vita di questi elementi. Da qualche anno Komatzu Seiren, una delle principali aziende tessili giapponesi, ha sviluppato una ricerca per recuperare i fanghi prodotti e il risultato è un materiale chiamato Greenbiz®, già impiegato in Giappone per la realizzazione di giardini pensili e verde verticale. Nord Zinc, da sempre attenta alla sostenibilità dei propri prodotti e su cui dispone di Dichiarazione ambientale di prodotto EPD, è fra gli attori coinvolti per nella sfida lanciata a artisti, architetti e designer italiani e giapponesi invitati ad esprimersi sul tema della sostenibilità suggerendo nuove idee per chiudere il ciclo virtuoso intorno a questi nuovi materiali sostenibili. SISTEMA TRIPLEX® è stato scelto quale finitura estetica-protettiva d'eccellenza per tutte le strutture metalliche che compongono la realizzazione di giardini pensili e verde verticale. Un trattamento che permette di minimizzare la manutenzione, assicurare un impatto ambientale verificato e contribuire alla valutazione del ciclo di vita dell'opera nella sua totalità. In mostra i lavori scaturiti da questa riflessione, qui il programma della mostra che troverà spazio anche all'interno del Fuorisalone del Salone del mobile di Milano: cs MOTTAINAI, presentazione mottainai Vernissage mercoledì 2 aprile ore 17 (invito Vernissage) Fondazione Luciana Matalon Foro Bonaparte 67 Milano
La carpenteria metallica permette a architetti e progettisti di esprimere la propria interpretazione dello spazio con forme e dimensioni senza limiti. Al fine di garantire tenuta strutturale e finitura estetica d'eccellenza è fondamentale compiere le scelte dei sistemi di finitura in modo attento e con ben presente cosa si vuole ottenere: su questo ultimo punto intendiamo approfondire la realzione fra capitolato e risultato che si vuole ottenere. Nonostante pagine e pagine di normative, internet e incontri formativi, a tutt'oggi i capitolati relativi ai sistemi di protezione e finitura di carpenteria metallica risultano molto spesso errati e figli del copia/incolla. Risultato? Un opera con un sistema protettivo inadeguato e inefficiente! Perchè? E di chi è l'errore? Il copia/incolla di lontana memoria è ancora oggi la via preferita per scrivere nuovi capitolati. Perdonate: ma non sono nuovi capitolati? Il professionista spesso si rifà a capitolati con indicazioni già testate in altri lavori oppure a consigli e esperienze di terzi. Questa prassi può indurre in errore, specie se ambiente e durata richiesta non corrispondono al caso preso come riferimento. A volte troviamo capitolati per ferrovie applicati ad edifici, capitolati petrolchimici per facciate continue, ecc... Un'altra grande minaccia si nasconde fra le righe dei capitolati: la responsabilità oggettiva del funzionamento del sistema scelto. Quello che intendo evidenziare è la grande differenza fra un capitolato prescrittivo, cioè che mi dice cosa fare, e un capitolato prestazionale, che mi dice cosa si vuole ottenere! La tecnologia è in continua evoluzione, così pure le normative: chi meglio di chi esegue trattamenti e perfeziona i sistemi può conoscere lo stato dell'arte della materia? Un capitolato prescrittivo, che a volte arriva a descrivere quanto devo spazzolare, quanto devo cuocere, cosa devo applicare, è la migliore soluzione per l'applicatore che non sa fare il suo mestiere... tu mi hai detto di fare questo, non funziona? E io che c'entro? Un capitolato prestazionale descrive la richiesta di una prestazione, in un determinato ambiente, per un determinato arco temporale, con un determinato risultato estetico/funzionale. Si ma cosa devo fare? Non lo sò, sei tu l'applicatore esperto, proponimi la tua soluzione, assumiti le tue responsabilità da professionista e dimostrami che quello che mi stai offrendo farà quello che ti ho chiesto. Vi chiederete come poter verificare che la proposta sia in linea con le prestazioni richieste. Le norme ci danno tutti gli strumenti del caso: per affermare che un trattamento svolge la funzione richiesta ci sono prove di laboratorio e di cantiere da superare. Le verifiche di cantiere si possono sempre fare, quelle di laboratorio possono essere eseguite per validare un ciclo da utilizzare in più situazioni analoghe. Ricordo il capitolato di un grande edificio attualmente in costruzione: l'ingegnere addetto alla stesura dei capitolati mi chiese una consulenza per la stesura. C'erano 50 pagine di bozza su zincatura e verniciatura! Raccontavano la storia dei tratamenti, il perchè, il percome, ecc... Quando gli chiesi ma voi cosa volete ottenere? la risposta fu disarmante... Gli dissi che bastava una pagina e lui in risposta mi disse come una pagina? Troppo poco!: Ehhhh?!?!?!? Come scrivere un capitolato prestazionale? Con l'aiuto di un esperto dei sistemi di protezione e finitura! Nord Zinc è a vostra disposizione.
I lavori di zincatura e SISTEMA TRIPLEX eseguiti sulla carpenteria metallica realizzata per l'ampliamento della Moschea Al-Haram a La Mecca. Ecco il servizio integrale andato in onda all'interno del TG Regione Lombardia di RAI3
Piacevole incontro martedì 14 maggio. Una troupe televisiva di TG La7 Cronache, capitananta da Giulia Lauletta, ha fatto visita presso i nostri stabilimenti di San Gervasio Bresciano. Nord Zinc, alla ribalta delle cronache per gli altisonanti lavori acquisiti per l'ampliamento della moschea Al-Haram a La Mecca, approda sugli schermi nazionali nel notiziario di La7. Un importante riconoscimento al lavoro di promozione e ricerca profuso in questi ultimi anni. Ecco il filmato: Grazie a tutti voi!
Siamo tornati nel cantiere della Torre Diamante in costruzione nell'area Ex-Varesine a Milano. I pezzi che compongono la pensilina e l'atrio dell' ingresso sono ormai tutti installati (foto esterni). Ripercorriamo in questa galleria fotografica i momenti della lavorazione per la realizzazione del ciclo protettivo SISTEMA TRIPLEX ad alta durabilità. Zincatura a caldo secondo UNI EN ISO 1461 in bagno di zinco classe 1 secondo EUR 24286 EN per evitare infragilimenti saldature e acciaio stesso. A seguire spazzolatura meccanica, per uniformare la superficie da verniciare. Trattamento nanoceramico per la perfetta aderenza della vernice al supporto zincato Prima verniciatura a polvere con primer epossidico, mano a finire a polvere con poliestere Qualicoat 2. Il risultato è un eccezionale sistema protettivo che permetterà una durabilità di oltre 100 anni in classe di corrosività C3 (urbana). Circa 100 le tonnellate d'acciaio trattate, un ottimo lavoro figlio della progettazione condivisa che ha visto Nord Zinc a fianco di carpentieri, progettisti, DL e committente.