Nonostante la zincatura a caldo e la verniciatura il mio cancello fa ancora ruggine: scopriamo perché. Benedette finiture di casa Quando compriamo casa investiamo parecchio tempo a scegliere le finiture interne come pavimenti, porte, sanitari, parquet, rubinetti, domotica, serramenti. E se la casa è esistente comunque ci preoccupiamo di verificare tutti questi aspetti. Scegliamo piastrelle, sanitari, marmi, porte e alle parti metalliche non pensiamo mai... Chi di noi non l'ha fatto all'acquisto della casa? Daccordo è vero, del resto poi ci si deve vivere e l'interno casa è una di quelle parti che non vorresti mai toccare, salvo che la moglie non se ne esca con qualche malsana idea: sai caro, pensavo che le piastrelle del bagno sono superate.... Le nostre amate compagne sono sempre attente a funzionalità e estetica... Una cosa a cui non facciamo mai caso è la costruzione e la finitura delle opere in metallo, o così dette da fabbro, almeno fino a quando non ci troviamo in tuta da lavoro con carta vetrata, pennello e latta di vernice in mano. Non so voi, ma io odio fare questa cosa ogni 2-3 anni ! Anche se zincata a caldo !!! Ma come? Ho fatto pure zincare a caldo per evitare la ruggine e adesso mi ritrovo con lo stesso problema?!?!?!?!? Purtroppo si, e molto spesso devo dire! Infatti la zincatura necessità di particolari accorgimenti costruttivi, primo fra tutti evitare le trappole di corrosività ! No, non è normale che ogni 2 o 3 anni devi riverniciare il cancello ! Ed ho utilizzato la miglior vernice ! Ho speso una fortuna per la miglior vernice, ho spazzolato come un pazzo tanto che non sento più le braccia (del resto lavoro in ufficio e non sono così avvezzo ai lavori manuali....), eppure niente 2-3 anni e siamo di nuovo arrugginiti. Sempre ste benedette intersezioni fra i piatti, fra i tubi, le borchie.... forse era meglio un disegno più semplice senza tanti ghirigori.... Le trappole di corrosione Per evitare la ruggine è fondamentale evitare le situazioni che ne favoriscano l'insorgere, quelle che le norme tecniche chiamano trappole di corrosione. Sono tutte di origine progettuale e costruttiva e quindi non dipendono dal trattamento che fate, verniciatura o zincatura che sia, ma dalla tipologia costruttiva del vostro cancello, parapetto, recinzione, ecc... La classica trappola di corrosione è la sovrapposizione di due superfici: piatto su piatto e la borchia calzata su bacchetta sono due must ! Come facile intuire la superficie di accoppiamento non è protetta da vernice e nemmeno dalla zincatura (che non penetra in questi piccoli spazi). L'umidità però entra e da il via alla ruggine. Queste situazioni vanno evitate o risolte chiedendo al fabbro di saldare in modo continuo tutto il profilo di accoppiamento, così da chiudere, sigillare, la superficie sottostante. Il manufatto costerà sicuramente qualche euro in più ma evitere per sempre la ruggine ! Proteggere in modo adeguato Se il manufatto è costruito bene, allora possiamo proteggerlo dalla ruggine in modo efficiente. Come sempre chi più spende, meno spende, è un vecchio adagio che oggi possiamo accreditare come vero anche nei dati tecnici: lo studio del ciclo di vita ci permette di capire quale è la spesa migliore nel lungo termine. Oggi i cicli di trattamento antiruggine e colore sono stati sottoposti a questo studio ed è ormai certo che aumentare la protezione vi permette di eliminare manutenzione (cioè riverniciatura) e assicurarvi lunga prestazione. SISTEMA TRIPLEX è uno dei cicli di protezione e finitura con studio del ciclo di vita: unisce zincatura a caldo con verniciatura a polvere grazie alle nanotecnologie. La prossima volta che fai realizzare un manufatto in ferro, o stai per comprare casa ricordati: controlla le trappole di corrosività ! Affidati a un tecnico esperto di protezione e mettilo in contatto con il tuo fabbro o costruttore. Eviterai la ruggine per sempre!
Terzo rinnovo della Dichiarazione ambientale di Prodotto EPD dei sistemi di protezione anticorrosiva e finitura estetica Vocazione sostenibile La vocazione sostenibile di Nord Zinc permea tutta l'azienda: dal sistema di gestione ai prodotti proposti. Da anni il nostro sito produttivo è registrato EMAS (171 esimo in Italia !). Oggi giungiamo al terzo rinnovo della Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD della nostra produzione. Infatti proprio nel corso del mese di giugno 2016 è stata pubblicata la terza verifica ufficiale del nostro impatto ambientale di prodotto da parte di Environdec. Eccola qui : EPD Nord Zinc 2016 Trattamenti per acciaio I trattamenti per acciaio realizzati da Nord Zinc corredati da Dichiarazione di Prodotto EPD sono: Zincatura a caldo Sigillo Verde Zincatura a caldo Sigillo Platino Verniciatura a Polvere Sistema Triplex e alla data odierna sono gli unici sul mercato. Rinnovo con le nuove PCR Le PCR (Product Category Rules) per la verifica delle prestazioni ambientali, su cui si basa il protocollo EPD, sono state aggiornate recentemente. Quelle a cui fanno riferimento la zincatura e la verniciatura sono denominate Corrosion protection of fabricated steel products. Le PCR 2011:16, utilizzate per la verifica dei sistemi protettivi, fanno riferimento ai test dettati dalla UN CPC 88731 (Corrosion protection of fabricated steel products) e alla modalità di pubblicazione dei risultati sotto forma di EPD. A livello normativo le PCR trovano riscontro e riferimento nella norma Europea EN 15804 (Sustainability of construction works - Environmental product declarations - Core rules for the product category of construction products). Miglioramento continuo I dati della EPD mostrano come l'impatto ambientale dei trattamenti Nord Zinc continui a migliorare. Rispetto alla precedente edizione della EPD i valori di CO2 equivalente sono migliorati dal 10 al 20% a seconda del trattamento. LEED e punteggi EPD Il protocollo internazionale LEED premia i progetti che integrano nella realizzazione prodotti e sistemi con Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD. Oggi puoi puntare al massimo del punteggio grazie a ben 4 prodotti certificati. Hai progetti in essere o allo studio e vuoi verificare l'impatto ambientale della tua opera? Contattaci!
Quale è la vita utile della nostra struttura in acciaio? Come la proteggo dalla ruggine? Come compiere una scelta consapevole e sostenibile. Definizione della vita utile La vita nominale è intesa come gli anni nei quali la struttura può essere fruita dal pubblico, purché soggetta a corretta manutenzione ordinaria. Le Norme Tecniche per le Costruzioni NTC, richiedono di identificare la vita utile della struttura all’interno di 3 categorie: opere provvisorie che avranno una vita utile di 10 anni (pensiline per autobus, arredo urbano); opere ordinarie e opere infrastrutturali di dimensioni contenute che avranno una vita utile superiore ai 50 anni (abitazioni, uffici, passerelle,...); opere infrastrutturali di rilevante importanza che avranno una vita utile superiore ai 100 anni (ponti, stazioni ferroviarie, ...). Tutte le parti in acciaio che andranno a comporre l'opera dovranno soddisfare la vita utile dell'opera stessa. Quindi si rende necessario definire e realizzare un ciclo anticorrosivo in grado di rendere l'acciaio in grado di sostenere l'intero periodo temporale miniizzando gli interventi post installazione. Come scegliere il sistema protettivo Zincatura, verniciatura o cicli combinati? Contattando specialisti dei sistemi anticorrosivi e illustrando la vostra situazione, sarete nella condizione di vagliare le alternative più adeguate e di avere un referente professionale a vostra completa disposizione. In fase progettuale parlando con il consulente, potrete ottenere preziosi e utili consigli, oltre a scoprire quale metodo di realizzazione sia il più adatto alla vostra situazione, anche considerando l’inserimento ambientale che contraddistingue la vostra casistica. Il consulente dedicato vi aiuterà a scoprire quali siano le tecnologie in grado di limitare gli interventi di manutenzione, ottimizzando la vita nominale del vostro manufatto. Studio del ciclo di vita Questa strategia sul lungo periodo si rivela vincente per l’intera nazione visto che, il costo economico complessivo della corrosione ai danni di un paese, dovuto alla mancata fruizione delle strutture e ai costi degli interventi manutentivi, si calcola possa rappresentare fino al 4% del PIL (dati ufficiali tratti dal “Corrosion cost and preventative strategies in the USA” – commissionato dalla US Federal Highway Administration, Publication No. FHWA-RD-01-156 2003). Se ne deduce che è bene sviscerare il problema durabilità dei sistemi di protezione e finitura e valutare seriamente il costo totale sul ciclo di vita del manufatto. Sostenibilità ambientale Oltre agli aspetti economici, ci sono diretti effetti ambientali che andrebbero considerati molto seriamente. Ed è proprio dai gesti quotidiani e dalle scelte importanti che ognuno di noi, modificando le proprie abitudini ai fini di una produzione e di un consumo più consapevoli, può contribuire a rendere questo sogno una realtà. Meno manutenzione, meno inquinamento.
I metodi più utilizzati per proteggere dalla corrosione la carpenteria metallica sono la zincatura a caldo e la verniciatura. L'utilizzo di uno solo di questi cicli permette di raggiungere durabilità di breve-medio termine (dai 5 ai 15 anni per la verniciatura, dai 10 ai 50 per la zincatura). Quando si desidera ottenere una protezione antiruggine con una durabilità elevata, si utilizzano i due cicli in combinazione: da qui la dicitura DUPLEX. La zincatura a caldo funge da base antiruggine e il film di vernice completa il tutto aggiungendo spessore protettivo e finitura estetica. Il ciclo duplex permette di coniugare massima protezione antiruggine e finitura estetica. Esistono molti modi per realizzare questo ciclo: zincare a caldo e successivamente verniciare a liquido, zincare a caldo e verniciare a polvere. Una delle grandi sfide da vincere è l'aderenza del film verniciante alla superficie zincata a caldo: sono noti i detti popolari zinca, aspetta qualche anno e poi vernicia. C'è un fondo di verità: attendere fa si che la superficie dello zinco si ossidi e si stabilizzi, ma non sempre basta. E non sempre si può aspettare.... La preparazione della superficie zincata è fondamentale. In cantiere si possono effettuare pretrattamenti limitati, quindi è preferibile eseguire la verniciatura presso un adeguato e attrezzato impianto industriale. I pretrattamenti e le conversioni superficiali dello zinco più usate sono: fosfo-sgrassaggio, con risultati mediocri, e nanotrattamenti, con ottimi risultati, mentre sono sconsigliati a livello di sostenibilità ambientale i trattamenti a base di cromo. Oggi infatti le nanotecnologie utilizzate per la verniciatura a polvere, in particolare la nanoceramica, permettono di preparare la superficie zincata in modo eccellente per ricevere il film di vernice e garantirne la perfetta adesione. Nord Zinc ha perfezionato un ciclo chiuso che ottimizza e perfeziona l'interazione fra zincatura a caldo, trattamento nanoceramico e verniciatura a polvere: tutte le fasi sono caratterizzate da processi interdipendenti che caratterizzano il risultato finale. I cicli duplex sono spesso realizzati da due attori: lo zincatore e il verniciatore. Diventa difficile capire in caso di problemi dove sta l'errore e nessuno desidera prendersi responsabilità per l'altro. Nord Zinc con SISTEMA TRIPLEX propone una soluzione che supera questo annoso problema e guida il Cliente alla scelta del miglior ciclo per ogni classe di corrosività e durabilità richiesta.
Avete marcato un manufatto e dopo la zincatura o la verniciatura la marca non è più leggibile: e adesso che si fa? Questioni di natura normativa e necessità di cantiere richiedono la possibilità di identificare in maniera inequivocabile il pezzo di carpenteria metallica che si va a installare. Rintracciabilità e certezza di aver installato il pezzo corretto sono fondamentali. A tal fine il carpentiere che realizza il manufatto identifica i pezzi con una opportuna marcatura sui singoli pezzi. Il metodo di marcatura va scelto a seconda del manufatto, dei profili che lo compongono e dei trattamenti a cui verrà sottoposto, ecco alcuni suggerimenti: Marcatura carpenteria con serigrafia laser Questo metodo risulta essere in assoluto il migliore. La sua applicabilità è condizionata dalle dimensioni del pezzo e dallo spessore del profilo che oltre i 6-7mm potrebbe causare riempimenti del tratto. Adatta per zincatura, verniciatura e cicli combinati (vedi SISTEMA TRIPLEX) Marcatura carpenteria con targhette solidali al pezzo Targhette serigrafate e poi saldate sul pezzo possono rappresentare un'ottima soluzione nel caso di manufatti realizzati con profili di elevato spessore. Unica pecca l'area di aderenza che si crea fra targhetta e manufatto. Adatta per zincatura, verniciatura e cicli combinati (vedi SISTEMA TRIPLEX) Marcatura carpenteria con targhette legate a filo Questo tipo di marcatura è fra i più usati. La stampigliatura deve essere ben profonda, l'operazione è facilitata dal basso spessore della targhetta che si sfonda facilmente. In caso di marca illeggibile è possibile grattare fino al livello di lettura senza danneggiare il manufatto. Adatta per la zincatura, in caso di verniciatura o cicli combinati c'è il pericolo che l'etichetta si incolli sul manufatto danneggiando il film verniciante o non permettendo la sua regolare formazione. Attenzione al tipo di filo che utilizzate per fissare la targhetta: durante la zincatura si raggiungono i 450°C ! Non utilizzate il filo della saldatrice.... Marcatura carpenteria con stampigliatura sul pezzo La stampigliatura sul pezzo è utilizzata spesso per la carpenteria medio pesante. L'incisione deve essere ben profonda, in caso contrario può non risultare leggibile dopo la zincatura a caldo. Non è consigliata per i cicli combinati. La stampigliatura a bulino spesso risulta troppo lieve e dopo la zincatura può non essere leggibile. Secondo la nostra esperienza è da evitare. Marcatura da evitare Vanno assolutamente evitate marcature con vernici, pennarelli indelebili e etichette adesive. I trattamenti chimici utilizzati in fase preparatoria non sono in grado di rimuovere vernici e collanti. La parte interessata da questi elementi rimane non zincata e a breve arrugginisce.
La verniciatura a polvere come finitura estetica Miglior finitura La verniciatura a polvere è una delle migliori soluzioni estetiche per manufatti in metallo. Il film che si crea è omogeneo, le possibilità estetiche (effetti, colori, superfici) sono infinite. Precisione La tecnologia applicativa fa si che sul manufatto si crei un film dallo spessore omogeneo e dal potere coprente uniforme. Resistenza Il film della verniciatura a polvere è molto sottile ma allo stesso tempo molto resistente a graffi e urti. Scopri di più nella nostra sezione del sito VERNICIATURA A POLVERE
La zincatura a caldo aggiornata alla EN 1090 entrata in vigore dal 1 luglio 2014 1. Di cosa parla la normativa La EN 1090 è una norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tale applicazione, volontaria già dal 1 dicembre 2010, diviene dunque obbligatoria dal 1 luglio 2014. 2. Le novità della normativa La norma introduce importanti novità, in particolare negli ambiti di progettazione, fornitura delle informazioni e durabilità dei trattamenti. Tali tematiche hanno generato nei confronti di colui che realizza i trattamenti varie richieste da parte degli operatori riguardo: certificazione EN 1090 sulla zincatura, sottoscrizione di impegni a soddisfare la EN1090, dichiarazione di conformità al cap. 10 della EN1090, presa in carico della preparazione superficiale ed altre eventuali. 3. I trattamenti superficiali Per questa ragione, di seguito, alcune importanti precisazioni, volte ad approfondire il capitolo 10 della normativa EN 1090, che specifica l'argomento “trattamenti superficiali”. Il primo punto, 10.1 Generalità , chiarisce immediatamente lo scopo del paragrafo stesso: “Il presente paragrafo specifica i requisiti per realizzare superfici in acciaio con imperfezioni, incluse le saldature e le superfici fabbricate, adatte per l’applicazione di vernici e prodotti affini” Da qui emerge quindi che si tratta di una guida per “realizzare” i manufatti con una specifica superficie, trattasi dunque di una questione legata a tipologia costruttiva e finitura “meccanica”. Questa precisazione è ulteriormente ribadita subito dopo: “Il presente punto NON riguarda i requisiti dettagliati per i sistemi di protezione contro la corrosione.” 4. Preparazione Il punto 10.2 Preparazione di substrati di acciaio per vernici e prodotti correlati e i punti successivi elencano le caratteristiche progettuali e costruttive da integrare nella realizzazione dei manufatti da sottoporre a trattamento. Tali caratteristiche devono essere integrate dal progettista e dal realizzatore del manufatto (il carpentiere) e presuppongono una serie di doveri da parte dello zincatore e del verniciatore. 5. EN 1090 i doveri per lo zincatore Per la zincatura, gli obblighi consistono nei seguenti punti: Rilasciare la Dichiarazione di conformità alla UNI EN ISO 1461, norma che regola la zincatura a caldo. Indicare il tipo di bagno di zinco utilizzato (classe): ricordiamo che solo il bagno in classe 1 secondo EUR 24286 EN permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC) , mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Gli oneri introdotti da questa nuova regolamentazione divengono un vero e proprio valore aggiunto nella selezione del partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi, che si configura come una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. 6. La zincatura a caldo Con l'entrata in vigore della EN1090, divengono cogenti le nuove richieste relative al trattamento di zincatura a caldo. In particolare, nell'ambito di materiale strutturale, l'allegato F 1090-2 della normativa evidenzia la necessità di verificare la tipologia del bagno di zinco con cui viene eseguita la zincatura a caldo, in modo da evitare l'infragilimento strutturale del manufatto trattato. 7. Casistiche di infragilimento Vi sono diverse casistiche di infrangilimento che differiscono per gravità. Nei casi più evidenti, in cui l'infragilimento è immediatamente visibile, come dimostrano le prime due immagini, è possibile ravvisare il danno senza particolari verifiche. Tuttavia, esistono tipi di infrangilimento latente da associare a situazioni molto pericolose, poiché le fessure o crepe potrebbero non essere visibili a occhio nudo. Si tratta di vere e proprie rotture che si verificano quando il manufatto è sottoposto a sforzo, che si manifestano attraverso microfessurazioni visibili al microscopio (FIG. 4-1, 2, 3, 4) La zincatura a caldo di immersione in bagno di zinco classe 1 secondo la linea guida EUR 24286 EN permette di evitare tali rischi, estinguendo le problematiche legate al processo di infrangilimento. Tale trattamento deve essere richiesto e verificato secondo le linee guida per la zincatura a caldo di manufatti in carpenteria metallica destinati a uso strutturale, pubblicate nel 2010. Il bagno di zinco classe 1 è l'unico trattamento che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura solitamente finalizzate all'esclusione dei rischi della fessurazione assistita (LMAC); al contrario dei bagni di classe 2 e 3 che invece le rendono obbligatorie. Oltre alla tipologia di bagno, la EUR 24286 EN descrive i tempi e i metodi che evitano il fenomeno dell'infragilimento, associati ad accorgimenti che richiedono allo zincatore un'impiantistica adeguata e una specifica preparazione tecnica. 8. Il bagno di zinco Diviene quindi necessario che il committente, insieme alla normativa UNI EN ISO 1461 che regola la zincatura a caldo, richieda anche l'esecuzione in bagno di zinco classe 1, conforme alla EUR 24286 EN. Si ricorda che, oltre alle travi, nei manufatti destinati ad utilizzo di tipo strutturale rientrano anche i parapetti. Si evidenzia inoltre che, per quanto concerne il mercato tedesco, la linea guida EUR 24286 EN è la base su cui è stato redatto il protocollo tedesco DASt. Dunque, in seguito all'entrata in vigore delle linee guida EN 1090 e al relativo richiamo della EUR 24286 EN, il protocollo viene automaticamente superato dalla certificazione CE del manufatto. Nel settore della zincatura, le tipologie degli impianti dipendono dai mercati finali. Ne consegue che non tutti gli impianti hanno implementato il bagno di zinco di classe 1. Grazie alla zincatura SIGILLO VERDE®, già dal 2010 Nord Zinc propone un trattamento in linea con la UNI EN ISO 1461 in bagno di zinco classe 1 secondo la EUR 24286 EN e mette a disposizione i propri tecnici per qualsiasi chiarimento o informazione.
Il prossimo 1 luglio 2014 entra in vigore la UNI EN 1090 “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio”, norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tutti i produttori di strutture in acciaio (travi, colonne, arcarecci ma anche parapetti), che sono già tenuti obbligatoriamente al rispetto degli specifici requisiti previsti per il comparto degli acciai per carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), dovranno prevedere, per i propri prodotti e stabilimenti produttivi, anche l'implementazione della Marcatura CE secondo EN 1090-1. Lasciamo agli esperti approfondire gli aspetti di carattere progettuale e realizzativo, mentre riteniamo opportuno evidenziare come questa norma interagisca con i trattamenti anticorrosivi in particolare la zincatura a caldo e la verniciatura. Innanzi tutto la progettazione deve evitare la presenza di trappole di corrosività: è consigliabile consultare un esperto di protezione già dalle prime fasi progettuali, specie se si tratta di manufatti mai realizzati precedentemente o di particolare complessità. Un’importante novità è rappresentata dal concetto di durabilità: il progettista e il produttore sono ora responsabilizzati in merito alla identificazione della classe di corrosività ambientale in cui il manufatto andrà installato, e al grado di preparazione superficiale (steel preparation) a cui il manufatto dovrà essere sottoposto, da parte del carpentiere, prima di essere conferito alla successiva fase di applicazione del ciclo anticorrosivo. Il cartellino di marcatura CE prevede la dichiarazione del grado di preparazione della superficie e il tipo di trattamento a cui è stato sottoposto il manufatto per assicurare la durabilità prevista. A seguire, la EN 1090 parte 2 evidenzia la necessità che il produttore del manufatto fornisca una serie di informazioni in merito alla movimentazione, allo stoccaggio dei manufatti trattati e le indicazioni in merito ai metodi di ripristino di aree danneggiate, tutte informazioni che già da tempo trovate normalmente nei nostri manuali di uso e manutenzione. Infine, particolare molto importante, l’allegato F della EN 1090-2 evidenzia la necessità di verificare la tipologia di bagno di zinco in cui viene eseguita la zincatura a caldo al fine di evitare l’infragilimento strutturale del manufatto. L’unico bagno in grado di evitare infragilimenti, che di norma non richiede controlli non distruttivi post zincatura, è il bagno in Classe 1 secondo la EUR 24286 EN, implementato nell’impianto Nord Zinc ormai da diversi anni. Richiedere una dichiarazione in merito alla natura del bagno di zinco diviene fondamentale per assicurare la corretta realizzazione del manufatto. Con questa nuova regolamentazione scegliere il partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi diviene una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. Nord Zinc è a disposizione di tutti i professionisti, certa che la progettazione condivisa rappresenta l’unica via all’eccellenza.
Per battere la corrosione non basta scegliere un buon ciclo di protezione. Scopriamo i punti critici e le soluzioni. Tutti i cicli protettivi hanno dei limiti fisiologici che devono essere tenuti in debita considerazione, primo fra tutti la superficie e la conformazione del manufatto metallico. La forma di una struttura e la sua composizione può fortemente influire sulla predisposizione alla corrosione, di conseguenza le strutture devono essere progettate in modo da non favorire “trappole di corrosione”, cioè punti da cui la corrosione possa iniziare a diffondersi. Quali sono le trappole principali? Innanzi tutto dipende dalla corrosività ambientale del sito di installazione: operare in contesti con più o meno inquinamenti e agenti aggressivi richiedono accortezze diverse. Fra le più frequenti e pericolose evidenzierei gli spigoli, le zone di accoppiamento e i ristagni di acqua. Vediamoli: Spigoli Se vi guardate attorno noterete che il 99% delle strutture metalliche presentano ruggine a partire dagli spigoli dei profili. Accoppiamenti Non di rado si vedono percolamenti di ruggine dalle zone di accoppiamento di profili metallici (recentemente li ho visti nel nuovo stadio della Juventus, nei tralicci della copertura), anche nel giro di pochi mesi dalla messa in servizio. Ristagni L’acqua, la rugiada e le sostanze che trascinano si depositano in zone senza drenaggio, risultato: un rapido consumo del sistema protettivo antiruggine. Ma ce ne sono molti altri, meno noti, meno invasivi, ma che sottovalutati possono minare l’integrità della vostra struttura. Cosa fare? Fin dalle prime fasi di progettazione rivolgersi a esperti di sistemi anticorrosivi! E noi di Nord Zinc siamo qui, al vostro servizio!
SISTEMA TRIPLEX®, l’innovativo sistema di protezione anticorrosiva e finitura estetica per manufatti in ferro/acciaio, amplia la propria proposta tecnica con una rivoluzionaria versione dedicata alle opere di particolare importanza strategica, estetica e culturale. Le versioni standard, adatte ad applicazioni in ambienti con classe di corrosività da C2 (ambiente naturale, campagna) a C4 (ambiente urbano inquinato, ambiente industriale) secondo le UNI EN ISO 12944, e le versioni speciali, dedicate ad applicazioni in classe di corrosività C5I-C5M (ambiente marino, ambiente industriale pesante), sono da oggi disponibili nella versione SISTEMA TRIPLEX® 10YEARS (10 anni) corredato di Assicurazione di Prodotto della validità di 10 anni. Cosa significa? Significa che in caso di eventuali difetti nei primi 10 anni di operatività, l’intervento di ripristino sarà totalmente coperto dalla polizza assicurativa che correda SISTEMA TRIPLEX® 10YEARS. Proprio così! Abbiamo raggiunto una qualità tale che possiamo assicurare, in soldoni, che in caso di difetti, specialmente quelli “occulti”, interverremo a ripristinare senza alcun tipo di onere per il Cliente. SISTEMA TRIPLEX® 10YEARS deve entrare a far parte del progetto dalle sue prime fasi: è infatti fondamentale che durante le fasi di progettazione tutte le trappole di corrosione siano analizzate e risolte. I consulenti anticorrosione di Nord Zinc sono a vostra completa disposizione: gratuitamente! Vi affiancheranno durante la progettazione, la realizzazione e l’installazione. Pensate ai vostri progetti futuri: mai più parti di edifici che si scolorano, mai più vernici che si sfogliano, mai più ruggine che percola lungo le strutture! Contattateci e scoprite la nuova era per le finiture su parti metalliche. Inizia l’era di SISTEMA TRIPLEX® 10YEARS !