Il protocollo LEED arriva alla versione 4 introducendo nuovi parametri. La nuova versione del protocollo LEED v4 (in vigore dal novembre 2013) ha introdotto nuovi parametri per la valutazione dei prodotti e componenti da costruzioni sostenibili, passando dal contenuto di riciclato all’ Environmental Product Declaration (EPD). L’intento è quello di incoraggiare l’utilizzo di prodotti e materiali di cui sono note le informazioni del ciclo di vita e che hanno impatti economici, sociali e ambientali preferibili rispetto ad altri prodotti. Questo porterà i componenti del team di progetto a selezionare prodotti le cui caratteristiche di sostenibilità siano state verificate e convalidate da parti indipendenti. Il punteggio acquisibile fa parte degli MR Credit e può variare da 1 a 2 a seconda della tipologia di intervento realizzativo. Nord Zinc da diversi anni propone trattamenti anticorrosivi e estetici per manufatti metallici corredati da studio del ciclo di vita LCA e di Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, in particolare: ZINCATURA SIGILLO VERDE®: zincatura a caldo secondo le diverse norme internazionali, realizzata in bagno di zinco classe 1 secondo EUR 24286 EN. Disponibile per manufatti in acciaio di dimensioni massime 13.000x2.000x3.200mm. VERNICIATURA A POLVERE: realizzata su manufatti in metallo (ferro, acciaio o alluminio) secondo le norme UNI EN 13438, disponibile per le diverse classi di corrosività ambientale secondo la UNI EN ISO 12944 (da ambienti naturali C1 ad atmosfere aggressive o marine C5) per manufatti in acciaio di dimensioni massime 13.000x2.500x800mm e 13.000x2300x1.600mm. SISTEMA TRIPLEX®, innovativo trattamento che combina la zincatura a caldo con la verniciatura a polvere mediante substrato nanoceramico in grado di assicurare durabilità elevatissime con ridotti impatti ambientali. SISTEMA TRIPLEX® è disponibile per manufatti in acciaio di dimensioni massime 13.000x2.500x800mm e 13.000x2300x1.600mm. Ad avvalorare ulteriormente la sostenibilità dei trattamenti la sottoscrizione del regolamento di gestione ambientale Europeo EMAS da parte di Nord Zinc per proprio sito produttivo di San Gervasio Bresciano. I trattamenti Nord Zinc sono disponibili anche attraverso la rete di rivenditori ufficiali sul territorio. Un accurato servizio di pre-post vendita è disponibile al fine di contribuire ad una progettazione partecipata sempre più votata alla sostenibilità totale.
La zincatura a caldo aggiornata alla EN 1090 entrata in vigore dal 1 luglio 2014 1. Di cosa parla la normativa La EN 1090 è una norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tale applicazione, volontaria già dal 1 dicembre 2010, diviene dunque obbligatoria dal 1 luglio 2014. 2. Le novità della normativa La norma introduce importanti novità, in particolare negli ambiti di progettazione, fornitura delle informazioni e durabilità dei trattamenti. Tali tematiche hanno generato nei confronti di colui che realizza i trattamenti varie richieste da parte degli operatori riguardo: certificazione EN 1090 sulla zincatura, sottoscrizione di impegni a soddisfare la EN1090, dichiarazione di conformità al cap. 10 della EN1090, presa in carico della preparazione superficiale ed altre eventuali. 3. I trattamenti superficiali Per questa ragione, di seguito, alcune importanti precisazioni, volte ad approfondire il capitolo 10 della normativa EN 1090, che specifica l'argomento “trattamenti superficiali”. Il primo punto, 10.1 Generalità , chiarisce immediatamente lo scopo del paragrafo stesso: “Il presente paragrafo specifica i requisiti per realizzare superfici in acciaio con imperfezioni, incluse le saldature e le superfici fabbricate, adatte per l’applicazione di vernici e prodotti affini” Da qui emerge quindi che si tratta di una guida per “realizzare” i manufatti con una specifica superficie, trattasi dunque di una questione legata a tipologia costruttiva e finitura “meccanica”. Questa precisazione è ulteriormente ribadita subito dopo: “Il presente punto NON riguarda i requisiti dettagliati per i sistemi di protezione contro la corrosione.” 4. Preparazione Il punto 10.2 Preparazione di substrati di acciaio per vernici e prodotti correlati e i punti successivi elencano le caratteristiche progettuali e costruttive da integrare nella realizzazione dei manufatti da sottoporre a trattamento. Tali caratteristiche devono essere integrate dal progettista e dal realizzatore del manufatto (il carpentiere) e presuppongono una serie di doveri da parte dello zincatore e del verniciatore. 5. EN 1090 i doveri per lo zincatore Per la zincatura, gli obblighi consistono nei seguenti punti: Rilasciare la Dichiarazione di conformità alla UNI EN ISO 1461, norma che regola la zincatura a caldo. Indicare il tipo di bagno di zinco utilizzato (classe): ricordiamo che solo il bagno in classe 1 secondo EUR 24286 EN permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC) , mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Gli oneri introdotti da questa nuova regolamentazione divengono un vero e proprio valore aggiunto nella selezione del partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi, che si configura come una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. 6. La zincatura a caldo Con l'entrata in vigore della EN1090, divengono cogenti le nuove richieste relative al trattamento di zincatura a caldo. In particolare, nell'ambito di materiale strutturale, l'allegato F 1090-2 della normativa evidenzia la necessità di verificare la tipologia del bagno di zinco con cui viene eseguita la zincatura a caldo, in modo da evitare l'infragilimento strutturale del manufatto trattato. 7. Casistiche di infragilimento Vi sono diverse casistiche di infrangilimento che differiscono per gravità. Nei casi più evidenti, in cui l'infragilimento è immediatamente visibile, come dimostrano le prime due immagini, è possibile ravvisare il danno senza particolari verifiche. Tuttavia, esistono tipi di infrangilimento latente da associare a situazioni molto pericolose, poiché le fessure o crepe potrebbero non essere visibili a occhio nudo. Si tratta di vere e proprie rotture che si verificano quando il manufatto è sottoposto a sforzo, che si manifestano attraverso microfessurazioni visibili al microscopio (FIG. 4-1, 2, 3, 4) La zincatura a caldo di immersione in bagno di zinco classe 1 secondo la linea guida EUR 24286 EN permette di evitare tali rischi, estinguendo le problematiche legate al processo di infrangilimento. Tale trattamento deve essere richiesto e verificato secondo le linee guida per la zincatura a caldo di manufatti in carpenteria metallica destinati a uso strutturale, pubblicate nel 2010. Il bagno di zinco classe 1 è l'unico trattamento che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura solitamente finalizzate all'esclusione dei rischi della fessurazione assistita (LMAC); al contrario dei bagni di classe 2 e 3 che invece le rendono obbligatorie. Oltre alla tipologia di bagno, la EUR 24286 EN descrive i tempi e i metodi che evitano il fenomeno dell'infragilimento, associati ad accorgimenti che richiedono allo zincatore un'impiantistica adeguata e una specifica preparazione tecnica. 8. Il bagno di zinco Diviene quindi necessario che il committente, insieme alla normativa UNI EN ISO 1461 che regola la zincatura a caldo, richieda anche l'esecuzione in bagno di zinco classe 1, conforme alla EUR 24286 EN. Si ricorda che, oltre alle travi, nei manufatti destinati ad utilizzo di tipo strutturale rientrano anche i parapetti. Si evidenzia inoltre che, per quanto concerne il mercato tedesco, la linea guida EUR 24286 EN è la base su cui è stato redatto il protocollo tedesco DASt. Dunque, in seguito all'entrata in vigore delle linee guida EN 1090 e al relativo richiamo della EUR 24286 EN, il protocollo viene automaticamente superato dalla certificazione CE del manufatto. Nel settore della zincatura, le tipologie degli impianti dipendono dai mercati finali. Ne consegue che non tutti gli impianti hanno implementato il bagno di zinco di classe 1. Grazie alla zincatura SIGILLO VERDE®, già dal 2010 Nord Zinc propone un trattamento in linea con la UNI EN ISO 1461 in bagno di zinco classe 1 secondo la EUR 24286 EN e mette a disposizione i propri tecnici per qualsiasi chiarimento o informazione.
Da sempre, il territorio italiano è soggetto ad eventi sismici dagli effetti catastrofici, soprattutto negli ultimi decenni, segnati da terremoti, frane e alluvioni, che hanno lasciato molte famiglie senza tetto. Recentemente la responsabilità di tali avvenimenti viene imputata sempre più all’opera dell’uomo che a quella della natura, specialmente in seguito ai progressi burocratico-tecnologici resi obbligatori in campo edile. Edificare in Italia oggi significa dunque provvedere a tali esigenze con particolare cura, sia in termini di sicurezza che di responsabilità. Tra le priorità di quest'ottica, sul costruito si rende necessaria un’azione di intervento di messa in sicurezza, che coinvolge soprattutto l’acciaio. L’impiego di controventature in acciaio è molto efficace per rinforzare gli edifici in muratura e in cemento armato contro gli eventi sismici. Questa tecnica si basa sull’utilizzo di pareti di taglio reticolate che assolvono un duplice compito: incrementare notevolmente la resistenza della struttura alle sollecitazioni orizzontali e ridistribuire la rigidezza interna in modo da ridurre al minimo le pericolose vibrazioni torsionali causate dal sisma. Interventi di questo tipo possono essere eseguiti senza il bisogno di sospendere le attività o i servizi svolti dall’edificio in questione. E’ il caso dell'intervento illustrato nelle fotografie, che documentano un classico capannone industriale operativo, messo in sicurezza attraverso un intervento di adeguamento antisismico realizzato in acciaio. L'intera struttura è stata protetta dalla corrosione mediante zincatura a caldo SIGILLO VERDE® che, oltre alle sue caratteristiche di comprovata eco-sostenibilità, assicura la completa conservazione delle caratteristiche meccaniche di acciaio e delle saldature, azioni fondamentali per un intervento di messa in sicurezza. La zincatura è realizzata in base alla UNI EN ISO 1461 attraverso un bagno di zinco in classe 1 secondo EUR 24286 EN: l’unica classe che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC), mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Per saperne di più sull’impiego dell’acciaio all’interno di interventi antisismici vi invitiamo a consultare i tecnici di Fondazione Promozione Acciaio, di cui Nord Zinc è attivo socio.
Il prossimo 1 luglio 2014 entra in vigore la UNI EN 1090 “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio”, norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tutti i produttori di strutture in acciaio (travi, colonne, arcarecci ma anche parapetti), che sono già tenuti obbligatoriamente al rispetto degli specifici requisiti previsti per il comparto degli acciai per carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), dovranno prevedere, per i propri prodotti e stabilimenti produttivi, anche l'implementazione della Marcatura CE secondo EN 1090-1. Lasciamo agli esperti approfondire gli aspetti di carattere progettuale e realizzativo, mentre riteniamo opportuno evidenziare come questa norma interagisca con i trattamenti anticorrosivi in particolare la zincatura a caldo e la verniciatura. Innanzi tutto la progettazione deve evitare la presenza di trappole di corrosività: è consigliabile consultare un esperto di protezione già dalle prime fasi progettuali, specie se si tratta di manufatti mai realizzati precedentemente o di particolare complessità. Un’importante novità è rappresentata dal concetto di durabilità: il progettista e il produttore sono ora responsabilizzati in merito alla identificazione della classe di corrosività ambientale in cui il manufatto andrà installato, e al grado di preparazione superficiale (steel preparation) a cui il manufatto dovrà essere sottoposto, da parte del carpentiere, prima di essere conferito alla successiva fase di applicazione del ciclo anticorrosivo. Il cartellino di marcatura CE prevede la dichiarazione del grado di preparazione della superficie e il tipo di trattamento a cui è stato sottoposto il manufatto per assicurare la durabilità prevista. A seguire, la EN 1090 parte 2 evidenzia la necessità che il produttore del manufatto fornisca una serie di informazioni in merito alla movimentazione, allo stoccaggio dei manufatti trattati e le indicazioni in merito ai metodi di ripristino di aree danneggiate, tutte informazioni che già da tempo trovate normalmente nei nostri manuali di uso e manutenzione. Infine, particolare molto importante, l’allegato F della EN 1090-2 evidenzia la necessità di verificare la tipologia di bagno di zinco in cui viene eseguita la zincatura a caldo al fine di evitare l’infragilimento strutturale del manufatto. L’unico bagno in grado di evitare infragilimenti, che di norma non richiede controlli non distruttivi post zincatura, è il bagno in Classe 1 secondo la EUR 24286 EN, implementato nell’impianto Nord Zinc ormai da diversi anni. Richiedere una dichiarazione in merito alla natura del bagno di zinco diviene fondamentale per assicurare la corretta realizzazione del manufatto. Con questa nuova regolamentazione scegliere il partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi diviene una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. Nord Zinc è a disposizione di tutti i professionisti, certa che la progettazione condivisa rappresenta l’unica via all’eccellenza.
Per battere la corrosione non basta scegliere un buon ciclo di protezione. Scopriamo i punti critici e le soluzioni. Tutti i cicli protettivi hanno dei limiti fisiologici che devono essere tenuti in debita considerazione, primo fra tutti la superficie e la conformazione del manufatto metallico. La forma di una struttura e la sua composizione può fortemente influire sulla predisposizione alla corrosione, di conseguenza le strutture devono essere progettate in modo da non favorire “trappole di corrosione”, cioè punti da cui la corrosione possa iniziare a diffondersi. Quali sono le trappole principali? Innanzi tutto dipende dalla corrosività ambientale del sito di installazione: operare in contesti con più o meno inquinamenti e agenti aggressivi richiedono accortezze diverse. Fra le più frequenti e pericolose evidenzierei gli spigoli, le zone di accoppiamento e i ristagni di acqua. Vediamoli: Spigoli Se vi guardate attorno noterete che il 99% delle strutture metalliche presentano ruggine a partire dagli spigoli dei profili. Accoppiamenti Non di rado si vedono percolamenti di ruggine dalle zone di accoppiamento di profili metallici (recentemente li ho visti nel nuovo stadio della Juventus, nei tralicci della copertura), anche nel giro di pochi mesi dalla messa in servizio. Ristagni L’acqua, la rugiada e le sostanze che trascinano si depositano in zone senza drenaggio, risultato: un rapido consumo del sistema protettivo antiruggine. Ma ce ne sono molti altri, meno noti, meno invasivi, ma che sottovalutati possono minare l’integrità della vostra struttura. Cosa fare? Fin dalle prime fasi di progettazione rivolgersi a esperti di sistemi anticorrosivi! E noi di Nord Zinc siamo qui, al vostro servizio!
Poiché la durata dell’efficacia protettiva di un sistema anticorrosivo, verniciatura o zincatura che sia, è generalmente minore della durata in servizio della struttura che protegge, in fase di pianificazione e progettazione deve essere prestata adeguata attenzione alla possibilità di manutenzione o di rifacimento del sistema anticorrosivo. La redditività del costo di un determinato sistema anticorrosivo è direttamente proporzionale alla durata dell’effettiva efficacia della protezione, in quanto vengono ridotti al minimo i costi dei lavori di manutenzione durante il periodo di servizio della struttura. Quindi si ribadisce il concetto che “chi più spende, meno spende” caro ai proverbi popolari. La manutenzione deve essere programmata nei suoi due livelli fondamentali: ordinaria e straordinaria. La manutenzione ordinaria prevede in genere una pulizia della superficie del film vernice da depositi di agenti chimici/atmosferici e il rifacimento parziale della verniciatura esistente ove questa mostri segni di decadimento. La manutenzione straordinaria prevede il rifacimento totale del film verniciante. Secondo la UNI EN ISO 12944 l’intervento di rifacimento totale va effettuato quando la superficie presenta ruggine conclamata per almeno l’1% della superficie totale del manufatto. Non va poi dimenticato che l’intervento di manutenzione, oltre ai costi per il rifacimento del film verniciante, prevede costi non quantificabili in modo sistematico, fra questi: interruzione di servizio, noleggio di attrezzature particolari, fruibilità ridotta del bene, interferenza sul regolare svolgimento delle attività limitrofe, impatto ambientale difficilmente controllabile, e altri ancora. SISTEMA TRIPLEX®, l’innovativo rivestimento di Nord Zinc spa, viene fornito con manuale di uso e manutenzione.
Scegliere il trattamento protettivo e/o di finitura estetica di un manufatto in carpenteria metallica è fondamentale per la buona funzionalità e fruibilità di quest’ultimo. Le tecnologie a disposizione sono fondamentalmente la verniciatura e la zincatura a caldo, ma quale possa essere la scelta migliore dipende dall’obiettivo che viene perseguito. La prima domanda da porsi è cosa riteniamo prioritario per il nostro manufatto: estetica o protezione anticorrosiva? La protezione anticorrosiva per eccellenza è rappresentata dalla zincatura a caldo che è in grado di assicurare durabilità di diverse decine di anni. Ma se quest’ultima non è applicabile, ad esempio su manufatti di grandi dimensioni, dobbiamo obbligatoriamente optare per una protezione mediante verniciatura. Se invece l’estetica è l’aspetto cui desideriamo dedicare maggiore importanza non possiamo che prevedere la verniciatura, eventualmente abbinata alla zincatura a caldo come fondo anticorrosivo. Non va sottovalutata una verifica dei costi che spesso, a fronte di verifica a fine ciclo di utilizzo del manufatto, ribalta le convinzioni della prima ora. Quanto utilizzeremo il nostro manufatto: 20 anni? Se alla realizzazione del nostro manufatto abbiamo scelto la verniciatura come metodo anticorrosivo, e questa nella sua migliore esecuzione permette durabilità dai 10 ai 15 anni, per garantire la fruibilità del manufatto per un ciclo di utilizzo più lungo saremo costretti a rifare la verniciatura al termine di questo spazio temporale. In questo caso la zincatura a caldo, anche se inizialmente a volte più onerosa, risulterà più performante e allo stesso tempo economica. Queste affermazioni sono avvalorate dallo studio del ciclo di vita fatto realizzare da Nord Zinc sui propri trattamenti. Nel seguente grafico trovate le 3 tecnologie, zincatura-verniciatura-SISTEMA TRIPLEX®, messe a confronto al momento della loro produzione e in un anno di esercizio: Appare subito evidente che “spendere” di più alla produzione significa “risparmiare” negli anni di esercizio. Il progettista, ma ancora prima il committente, deve tenere ben presente queste caratteristiche al fine di realizzare un manufatto protetto, fruibile, “ambientalmente” e economicamente sostenibile. L’abbinamento delle due tecnologie da vita a sistemi protettivi molto performanti sia dal punto di vista anticorrosione che dal punto di vista estetico: NORD ZINC propone il ciclo combinato SISTEMA TRIPLEX® che unisce la grande protezione anticorrosiva della zincatura a caldo con la finitura estetica della verniciatura a polvere assicurando l’aggrappaggio della vernice grazie a trattamenti nanotecnologici appositamente studiati per la zincatura a caldo.
Conoscere il costo indicativo della zincatura a caldo aiuta certamente quando si chiede un preventivo ad un nuovo fornitore. L’operazione di zincatura a caldo consiste nell’appensione dei manufatti a strutture di sollevamento per permetterne la movimentazione durante le rituali immersioni nelle vasche di pretrattamento e zinco fuso. Il prezzo della zincatura a caldo dipende da diversi fattori primo fra tutti il rapporto fra volume e peso del manufatto: sfruttare al meglio il volume del parallelepipedo immaginario della vasca di zincatura consente di contenere i costi. Chiaramente più peso inserisco nel volume meno costerà l’operazione per il singolo chilogrammo zincato, quindi a seconda che siano travi, putrelle, recinzioni o altri manufatti, si avrà un prezzo di zincatura. Gli oggetti “sagomati”, cioè con 3 dimensioni importanti (ad esempio il classico balcone a “U”), avranno un rapporto volume/peso molto alto e quindi costerà molto zincarli rispetto ad oggetti bidimensionali (ad esempio il pannello di recinzione diritto). Anche il progetto influenzerà il prezzo della zincatura: è bene tenere presente che oggetti complessi e con 3 dimensioni importanti comportano, oltre ad un cattivo risultato estetico/protettivo, un prezzo maggiore. Progettare un oggetto in diverse parti da assemblare potrà apparire più oneroso a livello costruttivo ma favorirà logistica, estetica, perfezione dei trattamenti anticorrosivi e lato economico. Va evidenziato che il prezzo che si paga viene calcolato sul peso del materiale zincato, e non grezzo: questo permette allo zincatore di computare nel prezzo la lavorazione impiantistica e lo zinco applicato. Infatti il materiale una volta zincato si presenta mediamente aumentato in peso di circa il 5-6%. Desiderate un prezzo al volo per farvi un idea? Siamo a disposizione!
La zincatura a caldo secondo le UNI EN ISO 1461 non prevede parametri estetici di verifica. Pensare di poter chiedere un certo aspetto estetico è fondamentalmente errato. Lucidità e opacità sono determinati da diversi fattori fra cui lo spessore dell'elemento lavorato. Se si è alla ricerca di un aspetto estetico uniforme è bene pensare ad un ciclo combinato zincatura, antiruggine, verniciatura, finitura estica: SISTEMA TRIPLEX ! In questo video ecco un caso molto chiaro di cosa succede
Il recente sisma che ha colpito l’Emilia ha purtroppo evidenziato i limiti di alcuni sistemi di costruzione prefabbricata. Fra tutte le costruzioni, i capannoni in struttura prefabbricata in calcestruzzo sembrano aver subito i maggiori danni ed aver causato le maggiori perdite sociali ed economiche. La causa principale sembrerebbe imputabile proprio al fatto che tali strutture sono state progettate per resistere ai soli carichi verticali adottando uno schema statico caratterizzato da travi semplicemente appoggiate su colonne a mensola vincolate alla base. Oggi giorno le strutture prefabbricate in calcestruzzo hanno sicuramente migliorato le proprie prestazioni nei confronti dell’azione sismica introducendo connessioni e collegamenti atti ad assorbire le azioni trasmesse dal sisma e le stesse Norme Tecniche hanno subito un’evoluzione introducendo requisiti specifici, anche se molto c’è ancora da fare sia sul piano tecnico sia su quello normativo. In questo triste scenario emerge la necessità di esplorare ulteriormente materiali e scelte costruttive che garantiscano elevate prestazioni nei confronti di azioni sismiche. A tal proposito proponiamo un interessante contributo tecnico in cui l'ing. Monica Antinori di Fondazione Promozione Acciaio, di cui Nord Zinc è orgogliosa associata, illustra come le strutture realizzate in acciaio rappresentino la risposta sicura e moderna per costruire in sicurezza in zona sismica: Costruzioni in acciaio la risposta al sisma