L' intervento sulle strutture in acciaio dello Juventus Stadium Il trattamento di Zincatura è stato scelto per proteggere dalla corrosione tutti i telai in acciaio che sorreggono il sistema fotovoltaivo dello Juventus Stadium. L’ingresso VIP è caratterizzato da una teca in acciaio vetro la cui struttura è stata sottoposta a zincatura e verniciatura con SISTEMA TRIPLEX®. Scelte di eccellenza per una realizzazione d’eccellenza: il primo stadio privato nato solo per il calcio. L' impianto calcistico è privo di barriere architettoniche, nonchè il primo impianto ecocompatibile al mondo. L' opera inaugurata a settembre 2011 è composta da: 40.200 posti a sedere , una Superficie totale 355.000 metri quadrati, 2 Pitch view Studio, 3 Spogliatoi, 8 Aree ristorazione (vip, sponsor, stampa), 24 Bar, 64 Sky box e poi aree commerciali, verdi e per i servizi: un gioiello! Juventus Stadium Ambiente in cui è istallato lo Juventus Stadium L' opera è istallata in ambiente urbano , in classe di corrosività C3 secondo la normativa UNI EN ISO 12944. Con gli interventi di zincatura SIGILLO VERDE e zincatura e verniciatura SISTEMA TRIPLEX, possiamo garantire un' alta durabilità, superiore ai 15 anni, senza ulteriori interventi di manutenzione. Lo staff progettuale Progettisti dell’impianto: arch. Hernando Suarez (Studio Shesa), arch. Gino Zavarella (Studio Gau) Responsabili della progettazione e direzione lavori parte strutturale: ing. Francesco Ossola e Massimo Majowiecki Coordinamento della progettazione: arch. Antonio De la Pierre Progettazione architettonica: arch. Eloy e Stefano Suarez Project management: AI Group, Torino Collaborazione al progetto architettonico: Giugiaro Design, Pininfarina Extra Maggiori informazioni sulle tecniche di zincatura e verniciatura utilizzate: SISTEMA TRIPLEX ZINCATURA SIGILLO VERDE
Da sempre, il territorio italiano è soggetto ad eventi sismici dagli effetti catastrofici, soprattutto negli ultimi decenni, segnati da terremoti, frane e alluvioni, che hanno lasciato molte famiglie senza tetto. Recentemente la responsabilità di tali avvenimenti viene imputata sempre più all’opera dell’uomo che a quella della natura, specialmente in seguito ai progressi burocratico-tecnologici resi obbligatori in campo edile.L’acciaio risulta essere la soluzione migliore per gli interventi di ristrutturazione, di adeguamento antisismico, di ampliamento degli edifici industriali lesionati o vulnerabili ai carichi accidentali. Sempre maggiori committenti fanno ricorso all’acciaio per la sicurezza delle loro sedi e stabilimenti produttivi. Zincatura SIGILLO VERDE è stata scelta come trattamento anticorrosivo, unendo così funzionalità e sostenibilità ambientale. Questo esempio di intervento antisismico,eseguito nel 2014 presso la Benelli Armi di Urbino, è raccontato in questo bell'articolo di Promozione Acciaio: vai all'articolo
La zincatura a caldo aggiornata alla EN 1090 entrata in vigore dal 1 luglio 2014 1. Di cosa parla la normativa La EN 1090 è una norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tale applicazione, volontaria già dal 1 dicembre 2010, diviene dunque obbligatoria dal 1 luglio 2014. 2. Le novità della normativa La norma introduce importanti novità, in particolare negli ambiti di progettazione, fornitura delle informazioni e durabilità dei trattamenti. Tali tematiche hanno generato nei confronti di colui che realizza i trattamenti varie richieste da parte degli operatori riguardo: certificazione EN 1090 sulla zincatura, sottoscrizione di impegni a soddisfare la EN1090, dichiarazione di conformità al cap. 10 della EN1090, presa in carico della preparazione superficiale ed altre eventuali. 3. I trattamenti superficiali Per questa ragione, di seguito, alcune importanti precisazioni, volte ad approfondire il capitolo 10 della normativa EN 1090, che specifica l'argomento “trattamenti superficiali”. Il primo punto, 10.1 Generalità , chiarisce immediatamente lo scopo del paragrafo stesso: “Il presente paragrafo specifica i requisiti per realizzare superfici in acciaio con imperfezioni, incluse le saldature e le superfici fabbricate, adatte per l’applicazione di vernici e prodotti affini” Da qui emerge quindi che si tratta di una guida per “realizzare” i manufatti con una specifica superficie, trattasi dunque di una questione legata a tipologia costruttiva e finitura “meccanica”. Questa precisazione è ulteriormente ribadita subito dopo: “Il presente punto NON riguarda i requisiti dettagliati per i sistemi di protezione contro la corrosione.” 4. Preparazione Il punto 10.2 Preparazione di substrati di acciaio per vernici e prodotti correlati e i punti successivi elencano le caratteristiche progettuali e costruttive da integrare nella realizzazione dei manufatti da sottoporre a trattamento. Tali caratteristiche devono essere integrate dal progettista e dal realizzatore del manufatto (il carpentiere) e presuppongono una serie di doveri da parte dello zincatore e del verniciatore. 5. EN 1090 i doveri per lo zincatore Per la zincatura, gli obblighi consistono nei seguenti punti: Rilasciare la Dichiarazione di conformità alla UNI EN ISO 1461, norma che regola la zincatura a caldo. Indicare il tipo di bagno di zinco utilizzato (classe): ricordiamo che solo il bagno in classe 1 secondo EUR 24286 EN permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC) , mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Gli oneri introdotti da questa nuova regolamentazione divengono un vero e proprio valore aggiunto nella selezione del partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi, che si configura come una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. 6. La zincatura a caldo Con l'entrata in vigore della EN1090, divengono cogenti le nuove richieste relative al trattamento di zincatura a caldo. In particolare, nell'ambito di materiale strutturale, l'allegato F 1090-2 della normativa evidenzia la necessità di verificare la tipologia del bagno di zinco con cui viene eseguita la zincatura a caldo, in modo da evitare l'infragilimento strutturale del manufatto trattato. 7. Casistiche di infragilimento Vi sono diverse casistiche di infrangilimento che differiscono per gravità. Nei casi più evidenti, in cui l'infragilimento è immediatamente visibile, come dimostrano le prime due immagini, è possibile ravvisare il danno senza particolari verifiche. Tuttavia, esistono tipi di infrangilimento latente da associare a situazioni molto pericolose, poiché le fessure o crepe potrebbero non essere visibili a occhio nudo. Si tratta di vere e proprie rotture che si verificano quando il manufatto è sottoposto a sforzo, che si manifestano attraverso microfessurazioni visibili al microscopio (FIG. 4-1, 2, 3, 4) La zincatura a caldo di immersione in bagno di zinco classe 1 secondo la linea guida EUR 24286 EN permette di evitare tali rischi, estinguendo le problematiche legate al processo di infrangilimento. Tale trattamento deve essere richiesto e verificato secondo le linee guida per la zincatura a caldo di manufatti in carpenteria metallica destinati a uso strutturale, pubblicate nel 2010. Il bagno di zinco classe 1 è l'unico trattamento che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura solitamente finalizzate all'esclusione dei rischi della fessurazione assistita (LMAC); al contrario dei bagni di classe 2 e 3 che invece le rendono obbligatorie. Oltre alla tipologia di bagno, la EUR 24286 EN descrive i tempi e i metodi che evitano il fenomeno dell'infragilimento, associati ad accorgimenti che richiedono allo zincatore un'impiantistica adeguata e una specifica preparazione tecnica. 8. Il bagno di zinco Diviene quindi necessario che il committente, insieme alla normativa UNI EN ISO 1461 che regola la zincatura a caldo, richieda anche l'esecuzione in bagno di zinco classe 1, conforme alla EUR 24286 EN. Si ricorda che, oltre alle travi, nei manufatti destinati ad utilizzo di tipo strutturale rientrano anche i parapetti. Si evidenzia inoltre che, per quanto concerne il mercato tedesco, la linea guida EUR 24286 EN è la base su cui è stato redatto il protocollo tedesco DASt. Dunque, in seguito all'entrata in vigore delle linee guida EN 1090 e al relativo richiamo della EUR 24286 EN, il protocollo viene automaticamente superato dalla certificazione CE del manufatto. Nel settore della zincatura, le tipologie degli impianti dipendono dai mercati finali. Ne consegue che non tutti gli impianti hanno implementato il bagno di zinco di classe 1. Grazie alla zincatura SIGILLO VERDE®, già dal 2010 Nord Zinc propone un trattamento in linea con la UNI EN ISO 1461 in bagno di zinco classe 1 secondo la EUR 24286 EN e mette a disposizione i propri tecnici per qualsiasi chiarimento o informazione.
Da sempre, il territorio italiano è soggetto ad eventi sismici dagli effetti catastrofici, soprattutto negli ultimi decenni, segnati da terremoti, frane e alluvioni, che hanno lasciato molte famiglie senza tetto. Recentemente la responsabilità di tali avvenimenti viene imputata sempre più all’opera dell’uomo che a quella della natura, specialmente in seguito ai progressi burocratico-tecnologici resi obbligatori in campo edile. Edificare in Italia oggi significa dunque provvedere a tali esigenze con particolare cura, sia in termini di sicurezza che di responsabilità. Tra le priorità di quest'ottica, sul costruito si rende necessaria un’azione di intervento di messa in sicurezza, che coinvolge soprattutto l’acciaio. L’impiego di controventature in acciaio è molto efficace per rinforzare gli edifici in muratura e in cemento armato contro gli eventi sismici. Questa tecnica si basa sull’utilizzo di pareti di taglio reticolate che assolvono un duplice compito: incrementare notevolmente la resistenza della struttura alle sollecitazioni orizzontali e ridistribuire la rigidezza interna in modo da ridurre al minimo le pericolose vibrazioni torsionali causate dal sisma. Interventi di questo tipo possono essere eseguiti senza il bisogno di sospendere le attività o i servizi svolti dall’edificio in questione. E’ il caso dell'intervento illustrato nelle fotografie, che documentano un classico capannone industriale operativo, messo in sicurezza attraverso un intervento di adeguamento antisismico realizzato in acciaio. L'intera struttura è stata protetta dalla corrosione mediante zincatura a caldo SIGILLO VERDE® che, oltre alle sue caratteristiche di comprovata eco-sostenibilità, assicura la completa conservazione delle caratteristiche meccaniche di acciaio e delle saldature, azioni fondamentali per un intervento di messa in sicurezza. La zincatura è realizzata in base alla UNI EN ISO 1461 attraverso un bagno di zinco in classe 1 secondo EUR 24286 EN: l’unica classe che permette di non eseguire, dove previsto, le ispezioni post zincatura per escludere i rischi della fessurazione assistita (LMAC), mentre i bagni di classe 2 e 3 li rendono obbligatori (EN 1090 F.7.4). Per saperne di più sull’impiego dell’acciaio all’interno di interventi antisismici vi invitiamo a consultare i tecnici di Fondazione Promozione Acciaio, di cui Nord Zinc è attivo socio.
Il prossimo 1 luglio 2014 entra in vigore la UNI EN 1090 “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio”, norma che descrive i requisiti e le modalità per l’apposizione della Marcatura CE, secondo la Direttiva 89/106/CEE ed il Regolamento Europeo (UE) n. 305/2011. Tutti i produttori di strutture in acciaio (travi, colonne, arcarecci ma anche parapetti), che sono già tenuti obbligatoriamente al rispetto degli specifici requisiti previsti per il comparto degli acciai per carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), dovranno prevedere, per i propri prodotti e stabilimenti produttivi, anche l'implementazione della Marcatura CE secondo EN 1090-1. Lasciamo agli esperti approfondire gli aspetti di carattere progettuale e realizzativo, mentre riteniamo opportuno evidenziare come questa norma interagisca con i trattamenti anticorrosivi in particolare la zincatura a caldo e la verniciatura. Innanzi tutto la progettazione deve evitare la presenza di trappole di corrosività: è consigliabile consultare un esperto di protezione già dalle prime fasi progettuali, specie se si tratta di manufatti mai realizzati precedentemente o di particolare complessità. Un’importante novità è rappresentata dal concetto di durabilità: il progettista e il produttore sono ora responsabilizzati in merito alla identificazione della classe di corrosività ambientale in cui il manufatto andrà installato, e al grado di preparazione superficiale (steel preparation) a cui il manufatto dovrà essere sottoposto, da parte del carpentiere, prima di essere conferito alla successiva fase di applicazione del ciclo anticorrosivo. Il cartellino di marcatura CE prevede la dichiarazione del grado di preparazione della superficie e il tipo di trattamento a cui è stato sottoposto il manufatto per assicurare la durabilità prevista. A seguire, la EN 1090 parte 2 evidenzia la necessità che il produttore del manufatto fornisca una serie di informazioni in merito alla movimentazione, allo stoccaggio dei manufatti trattati e le indicazioni in merito ai metodi di ripristino di aree danneggiate, tutte informazioni che già da tempo trovate normalmente nei nostri manuali di uso e manutenzione. Infine, particolare molto importante, l’allegato F della EN 1090-2 evidenzia la necessità di verificare la tipologia di bagno di zinco in cui viene eseguita la zincatura a caldo al fine di evitare l’infragilimento strutturale del manufatto. L’unico bagno in grado di evitare infragilimenti, che di norma non richiede controlli non distruttivi post zincatura, è il bagno in Classe 1 secondo la EUR 24286 EN, implementato nell’impianto Nord Zinc ormai da diversi anni. Richiedere una dichiarazione in merito alla natura del bagno di zinco diviene fondamentale per assicurare la corretta realizzazione del manufatto. Con questa nuova regolamentazione scegliere il partner per l’esecuzione dei sistemi anticorrosivi diviene una scelta strategica, sia in fase progettuale che in fase esecutiva. Nord Zinc è a disposizione di tutti i professionisti, certa che la progettazione condivisa rappresenta l’unica via all’eccellenza.
La carpenteria metallica permette a architetti e progettisti di esprimere la propria interpretazione dello spazio con forme e dimensioni senza limiti. Al fine di garantire tenuta strutturale e finitura estetica d'eccellenza è fondamentale compiere le scelte dei sistemi di finitura in modo attento e con ben presente cosa si vuole ottenere: su questo ultimo punto intendiamo approfondire la realzione fra capitolato e risultato che si vuole ottenere. Nonostante pagine e pagine di normative, internet e incontri formativi, a tutt'oggi i capitolati relativi ai sistemi di protezione e finitura di carpenteria metallica risultano molto spesso errati e figli del copia/incolla. Risultato? Un opera con un sistema protettivo inadeguato e inefficiente! Perchè? E di chi è l'errore? Il copia/incolla di lontana memoria è ancora oggi la via preferita per scrivere nuovi capitolati. Perdonate: ma non sono nuovi capitolati? Il professionista spesso si rifà a capitolati con indicazioni già testate in altri lavori oppure a consigli e esperienze di terzi. Questa prassi può indurre in errore, specie se ambiente e durata richiesta non corrispondono al caso preso come riferimento. A volte troviamo capitolati per ferrovie applicati ad edifici, capitolati petrolchimici per facciate continue, ecc... Un'altra grande minaccia si nasconde fra le righe dei capitolati: la responsabilità oggettiva del funzionamento del sistema scelto. Quello che intendo evidenziare è la grande differenza fra un capitolato prescrittivo, cioè che mi dice cosa fare, e un capitolato prestazionale, che mi dice cosa si vuole ottenere! La tecnologia è in continua evoluzione, così pure le normative: chi meglio di chi esegue trattamenti e perfeziona i sistemi può conoscere lo stato dell'arte della materia? Un capitolato prescrittivo, che a volte arriva a descrivere quanto devo spazzolare, quanto devo cuocere, cosa devo applicare, è la migliore soluzione per l'applicatore che non sa fare il suo mestiere... tu mi hai detto di fare questo, non funziona? E io che c'entro? Un capitolato prestazionale descrive la richiesta di una prestazione, in un determinato ambiente, per un determinato arco temporale, con un determinato risultato estetico/funzionale. Si ma cosa devo fare? Non lo sò, sei tu l'applicatore esperto, proponimi la tua soluzione, assumiti le tue responsabilità da professionista e dimostrami che quello che mi stai offrendo farà quello che ti ho chiesto. Vi chiederete come poter verificare che la proposta sia in linea con le prestazioni richieste. Le norme ci danno tutti gli strumenti del caso: per affermare che un trattamento svolge la funzione richiesta ci sono prove di laboratorio e di cantiere da superare. Le verifiche di cantiere si possono sempre fare, quelle di laboratorio possono essere eseguite per validare un ciclo da utilizzare in più situazioni analoghe. Ricordo il capitolato di un grande edificio attualmente in costruzione: l'ingegnere addetto alla stesura dei capitolati mi chiese una consulenza per la stesura. C'erano 50 pagine di bozza su zincatura e verniciatura! Raccontavano la storia dei tratamenti, il perchè, il percome, ecc... Quando gli chiesi ma voi cosa volete ottenere? la risposta fu disarmante... Gli dissi che bastava una pagina e lui in risposta mi disse come una pagina? Troppo poco!: Ehhhh?!?!?!? Come scrivere un capitolato prestazionale? Con l'aiuto di un esperto dei sistemi di protezione e finitura! Nord Zinc è a vostra disposizione.
La zincatura a caldo rappresenta da sempre la protezione anticorrosiva per eccellenza. Attualmente in Europa è armonizzata e regolata dalla UNI EN ISO 1461:2009. Dal 1930 si rilevano casi di infragilimento strutturale dell'acciaio dopo la zincatura a caldo, che sono da sempre stati oggetto di diversi studi per capirne e identificarne la causa. Dal 2000, con un picco elevato nel 2002, sono state osservati infragilimenti e rotture, anche di saldature certificate, sempre più frequenti. Questi infragilimenti potrebbero inficiare la tenuta strutturale delle costruzioni. Ricerche nazionali e internazionali attribuirebbero in parte il problema ai metalli basso fondenti presenti nel bagno di zinco. Recentemente la Commissione Europea ha incaricato il JRC (Joint Research Centre) di dipanare definitivamente la questione al fine di identificare buone nuove pratiche e eliminare eventuali pericoli per la popolazione. Nel 2010 il JRC ha pubblicato il risultato delle sue ricerche all'interno della EUR 24286 EN - 2010 Zincatura a caldo di componenti in carpenteria metallica prefabbricati. Il documento, molto articolato e completo, identifica il problema e la sua soluzione in vari aspetti: costruttivi, esecutivi e tecnologici.La zincatura a caldo può essere una causa di infragilimento, ma facilmente evitabile con semplici accortezze in fase di realizzazione, rabbocco e monitoraggio del bagno di zinco. Lo studio inquadra la tipologia di bagno di zinco in 3 Classi: - Classe 1: condizione ottimale, nessuna possibilità di influenza sull'acciaio - Classe 2: condizione pericolosa, possibili infragilimenti, si raccomandano controlli post zincatura - Classe 3: condizione vietata in caso di strutture portanti. E' quindi consigliato aggiornare i capitolati tecnici riguardanti la zincatura a caldo, di cui riportiamo un esempio essenziale: Zincatura a caldo secondo UNI EN ISO 1461:2009 in Bagno di Zinco Classe 1 secondo EUR 24286 EN. Si richiede dichiarazione di conformità ai riferimenti citati. Forse penserete che è scontato che uno zincatore abbia preso provvedimenti... non è così! Ci sono zincatori che utilizzano materie prime di secondo scelta, o di recupero, senza certificazione di purezza. Alcuni effettuano i controlli saltuariamente, dipende dal mercato di riferimento a cui si rivolgono. Un campanello d'allarme potrebbe essere il prezzo! Nord Zinc, forte di un Reparto Ricerca e Sviluppo vivace e promotore di perspicaci sperimentazioni, rinnova le tradizionali tecniche della zincatura a caldo, apportando importanti innovazioni nella tecnologia impiantistica e nella scelta dei materiali a tutela delle caratteristiche dei manufatti in acciaio e dell’ambiente. ZINCATURA SIGILLO VERDE, realizzata secondo le UNI EN ISO 1461:2009, garantisce l’utilizzo di materie prime di purezza certificata (Zinco e metalli leganti), prediligendo il bagno di zinco in classe 1 secondo le linee guida EUR 24286 EN - 2010. Tutti i parametri impiantistici sono registrati durante tutta le fasi produttive in modo da assicurare una perfetta rintracciabilità delle lavorazioni eseguite su ogni lotto di materiale. Sottoposta a Studio del Ciclo di Vita (LCA) la zincatura di Nord Zinc dispone di Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, sicurezza anche per l'ambiente oltre che strumento per verifica di impatto ambientale! Finalmente chiarezza e sicurezza! Per altre informazioni contattateci: info@nordzinc.it .
Conoscere il costo indicativo della zincatura a caldo aiuta certamente quando si chiede un preventivo ad un nuovo fornitore. L’operazione di zincatura a caldo consiste nell’appensione dei manufatti a strutture di sollevamento per permetterne la movimentazione durante le rituali immersioni nelle vasche di pretrattamento e zinco fuso. Il prezzo della zincatura a caldo dipende da diversi fattori primo fra tutti il rapporto fra volume e peso del manufatto: sfruttare al meglio il volume del parallelepipedo immaginario della vasca di zincatura consente di contenere i costi. Chiaramente più peso inserisco nel volume meno costerà l’operazione per il singolo chilogrammo zincato, quindi a seconda che siano travi, putrelle, recinzioni o altri manufatti, si avrà un prezzo di zincatura. Gli oggetti “sagomati”, cioè con 3 dimensioni importanti (ad esempio il classico balcone a “U”), avranno un rapporto volume/peso molto alto e quindi costerà molto zincarli rispetto ad oggetti bidimensionali (ad esempio il pannello di recinzione diritto). Anche il progetto influenzerà il prezzo della zincatura: è bene tenere presente che oggetti complessi e con 3 dimensioni importanti comportano, oltre ad un cattivo risultato estetico/protettivo, un prezzo maggiore. Progettare un oggetto in diverse parti da assemblare potrà apparire più oneroso a livello costruttivo ma favorirà logistica, estetica, perfezione dei trattamenti anticorrosivi e lato economico. Va evidenziato che il prezzo che si paga viene calcolato sul peso del materiale zincato, e non grezzo: questo permette allo zincatore di computare nel prezzo la lavorazione impiantistica e lo zinco applicato. Infatti il materiale una volta zincato si presenta mediamente aumentato in peso di circa il 5-6%. Desiderate un prezzo al volo per farvi un idea? Siamo a disposizione!
La preparazione della superficie e i particolari costruttivi del manufatto in acciaio sono fondamentali per assicurare il corretto funzionamento del sistema anticorrosivo scelto. Che sia vernice o zincatura a caldo, la “finitura meccanica” dell’oggetto influenzerà la durata e la qualità della protezione realizzata. L’obiettivo principale della preparazione della superficie è rimuovere il materiale dannoso e ottenere una superficie che permetta un’adeguata adesione all’acciaio del primo strato di film protettivo. Per la zincatura a caldo i bagni di sgrassaggio e decapaggio assicurano un’ottima pulizia e l’aderenza dello strato di lega di zinco è assicurato dalla stessa realizzazione metallurgica della lega che si forma fra il carbonio contenuto nell’acciaio e lo zinco. Per la verniciatura la preparazione della superficie è normalmente realizzata chimicamente attraverso una conversione chimica superficiale spesso preceduta da trattamento meccanico denominato “sabbiatura”. Un'ottima vernice non assicura una buona verniciatura se questa non è preceduta da un adeguato pre-trattamento superficiale. Per entrambi i sistemi è inoltre fondamentale che il manufatto sia realizzato in modo idoneo a ricevere il trattamento anticorrosivo in tutte le sue parti in modo omogeneo, evitando le così dette “trappole di corrosione”. Le UNI EN ISO 12944 definiscono le diverse classi di corrosività ambientali in cui un manufatto può essere installato. Ad ogni classe corrisponde un determinato ciclo protettivo e quindi una prestazione ben precisa in termini di durabilità. La durabilità e funzionalità del ciclo protettivo viene fortemente influenzata dalle forme del manufatto e dai suoi vari aspetti costruttivi. Ne consegue che certi aspetti possono o non possono essere tollerati. Le ISO 8501 forniscono le indicazioni per verificare l’idoneità della superficie del manufatto a ricevere un ciclo protettivo e permettere a quest’ultimo di operare efficacemente. A seconda della classe di corrosività ambientale corrispondono gradi di preparazione meccanica superficiale: Il grado di preparazione superficiale indica come trattare le parti che costituiscono il manufattto a seconda della Classe di corrosività in cui quest’ultimo andrà ad operare. Le ISO 8501 in modo dettagliato esplorano i particolari dei manufatti e ne specifica il tipo di preparazione per ogni grado, ecco alcuni esempi: I consulenti Nord Zinc, al fine di permettervi di ottenere una protezione anticorrosiva efficiente, sono a disposizione per affiancare in fase di progettazione e realizzazione tutti i protagonisti della filiera realizzativa. Una protezione efficiente parte dall'appropriata costruzione del manufatto !
Ambito. Il Consorzio dei Comuni della sponda bresciana del Lago di Garda e del Lago di’Idro ha istituito un «servizio sperimentale integrato di trasporto pubblico, con autobus e navigazione di linea» nell’area del Lago d’Idro, limitato ai mesi primaverili ed estivi. Richiesta. Il progetto richiedeva la realizzazione degli approdi per le imbarcazioni di servizio pubblico e l’interscambio modale tra battello e mezzi di trasporto su gomma. I pontili sarebbero stati realizzati in acciaio e legno. Da questo presupposto nasce il coinvolgimento di Nord Zinc. La realizzazione. Pali di sostegno e telai. I pali di sostegno e il telaio di base sono stati zincati a caldo secondo le norme UNI EN ISO 1461. L’installazione è stata classificata in classe di corrosività lm1, una codifica che identifica le installazioni immerse in acqua dolce. La perdita di spessore zinco, all’interno di questa classe, è di circa 15 micron all’anno secondo le norme UNI EN ISO 1461, per lo più dovuta a corrosione elettrolitica. I pali sono stati realizzati con tubi dello spessore di 12 mm: lo spessore di zinco che si crea su questo manufatto è per norma pari a minimo 70 micon, anche se nella realtà si crea – in media – uno spessore pari a circa 200 micron. Da questi presupposti ne deriva una durabilità della lega protettiva pari a circa 13 anni. Questo limite temporale avrebbe potuto essere incrementato a fronte della realizzazione di una zincatura rinforzata – ovvero con spessore maggiorato – ottenibile previa sabbiatura SA 2 1/2 da effettuare prima della zincatura. Tuttavia lo stesso risultato è stato ottenuto mediante l’installazione di catodi sacrificali, al fine di limitare gli effetti della corrosione elettrolitica. Parapetti. I parapetti sono stati trattati con SISTEMA TRIPLEX®: il sistema protettivo Nord Zinc che amplifica, attraverso i trattamenti nanotecnologici, la prestazione anticorrosiva della zincatura a caldo con la finitura estetica della verniciatura a polvere, ottenendo una durabilità totale di circa 40 anni. I profili. In merito alla progettazione e realizzazione dei parapetti, la scelta dei profili si è focalizzata su prodotti tondi non riportanti spigoli vivi: lo spigolo vivo è, infatti, il primo punto di innesco ruggine, ed è fortemente sconsigliato dalle norme UNI EN ISO 14713 che richiamano la preparazione superficiale secondo le ISO 8503-1.